scricciolo

condivido Sergio, le pause cui mi riferivo son quelle che regalano respiro all'anima seppure vincolate al "padrone" " vivere quotidiano".....quell'esigenza pura di volare in spazi solitari insonorizzando le stanze dell'anima dalle soverchie ineleganti chiacchiere, distaccandosi da quel quotidiano troppo stretto e a volte scomodo, libera dalla tirannia dell'esserci quando arriva quel momento in cui ti dici basta, voglio una pausa!

da un'idea di quello che conta davvero in quel momento in cui realizzi il frantumarsi delle pareti nell'anima...un filo d'amore, quell'amore è l'unico appiglio che sai di volere. Bella Tindy!  ;)

I silenzi..talvolta un dovere per l'anima che chiede respiro! Bellissimo pensiero Marisina

E meno male che nella miscellanea i colori puri ancora si riesce a percepirli! La classe e l'eleganza di una mano felice fanno la differenza fra  un disegno e uno scarabocchio! Dana hai reso bene il pensiero di molti!

Tindara credo tu abbia colto quell'aspetto profondo ed essenziale del nucleo del dolore.. un  passaporto per poter afferrare al volo un viaggio in quegli attimi di felicità che altrimenti non riconosceresti. Caratteristica della felicità è la fugacità, dura un attimo, è uno stato d'animo, un'emozione e le emozioni hanno un loro tempo e un'anima che ha vissuto il tormento del dolore impara a coglierle.

verissimo Tindy, a volte il "non ho tempo" è una "scusa" ma " il tempo per noi"  è un diritto sacrosanto e lo scopriamo proprio quando guardandoci allo specchio non sono le rughe che vediamo ma l'assenza di un sorriso!

infatti, gabbia= viglia di evadere! :)

Ines il problema e' di chi sensibile non e', con questa qualita' si nasce e credo sia stupendo possederla dona un valore aggiunto ad un'anima gia' speciale. un abbraccio