Scritta da: Franco Paolucci
in Frasi & Aforismi (Atei)
L'ateo teme lo smarrimento correlato alla costatazione della propria piccolezza.
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L'ateo teme lo smarrimento correlato alla costatazione della propria piccolezza.
In pochi sanno che non c'è desiderio più grande, nel cuore di un ateo, dello scoprire che Dio esista; così come per il nichilista non c'è desiderio più grande dello scoprire che la vita abbia un significato. Purtroppo, sono entrambi destinati alla delusione.
Io vado oltre ogni credo e penso che arrivare a credere solo in se stessi non sia cosa di poco conto, e nemmeno facile, anzi molto impegnativa, più impegnativa che adorare un qualsiasi Dio.
Ho studiato attentamente e per lunghi anni la Bibbia, ed il più grande risultato ottenuto è quello di diventare agnostico!
Presto ci sarà l'ondata di auguri per Pasqua, l'ennesima festa pagana (in lode a Eostre, dea della primavera) di cui i cristiani si sono appropriati per motivi politici e opportunistici, grazie a Costantino e al concilio di Nicea. Altro che "radici cristiane", le uniche radici che i cristiani hanno tra le mani, sono quelle che hanno strappato dai culti pagani.
Perché giudicare l'ateismo quando noi stessi non comprendiamo la religione.
Il cattolico medio è un "eterno Peter pan" che, pur sapendo di far parte di una religione che pone dei limiti alla sua libertà, pretende di fare il cazzo che gli pare, tirando in ballo la scusa del "siamo tutti peccatori". La libertà è una cosa seria: se volete averla, non mettetevi nella posizione di dover rispettare regole che la limitino. Si chiama coerenza, sapete.
Il dio degli atei si chiama ateismo. Il dio dei cristiani si chiama Dio. Il dio degli scienziati si chiama scienza. Il dio dei poeti si chiama poesia. In qualunque modo la si veda, non esistono atei. In qualunque modo ci piaccia pensare, è innegabile che l'essere umano abbia bisogno di un dio al quale appoggiarsi. I migliori, però, sono gli egocentrici, per i quali esiste un unico e perfetto dio: loro stessi.
Io non credo in Dio, ma nei miracoli sì, e penso che qualcosa di grande ci sia sopra le nostre teste che noi chiamiamo pura casualità.
Strano come certa gente sia così umile da attribuire successi e fortune ad un creatore invisibile eppure così arrogante nell'indiscutibile certezza di tali vecchie illusioni.