Scritta da: Nietzsche87
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Ci sono momenti in cui bisogna fare la cosa sbagliata, perché compiere la cosa giusta ci farebbe provare ancora più vergogna.
Composta martedì 12 aprile 2011
Ci sono momenti in cui bisogna fare la cosa sbagliata, perché compiere la cosa giusta ci farebbe provare ancora più vergogna.
Mi sono sempre chiesto come vivano le persone "normali". Ci convivo tutti i giorni con esse, ma proprio non riesco a capire come sia la vita vista dai loro occhi.
Vedo tanti sorrisi inespressivi immersi nell'inerzia della routine. Quando non ci sono i sorrisi vedo facce arrabbiate ma anch'esse prive di espressione.
Questa è l'umanità? Vivere nel più mediocre dello standard? Anche le differenze sociali non riescono a imporre diversità nelle persone. Tutti i giorni tanti automi, vestiti diversamente, percorrono la stessa strada; fanno le stesse cose... Dov'è finita la creatività dell'Uomo?
Impara prima a nuotare nel fango; così quando sarai nell'acqua sarà tutto molto più semplice.
Ogni qual volta sento parlare di giustizia preferisco sempre di più la vendetta.
Quando sei sul punto di cedere e sei arrivato alla conclusione che hai perso ogni motivo per combattere; pensa che con questa tua decisione deluderai qualcuno o te stesso.
Rialzati! Più cattivo e rabbioso di prima! Mosso da un lucido, ma nobile, furore; come un novello Orlando nel mezzo della battaglia che è la vita.
Per non cadere più devi essere invincibile; ma per essere veramente il più forte devi prima convincerti di esserlo.
Quando mi innamoro sono in preda alla paura, perché ho già la consapevolezza di trasformarmi in un idiota.
La scuola non insegna alle persone ad affrontare la vita, ma solo a essere servili.
La felicità è banale, la tristezza è artistica.
Una scelta non rappresenta mai ciò che vorremmo che fosse... c'è sempre qualcosa che non possiamo controllare anche in quello che scegliamo.
La paura rende uniti gli uomini... spesso anche uguali.
Solo gli "Spiriti liberi" non hanno paura di niente. C'è chi li chiama Saggi, chi Illuminati, chi Filosofi e chi li definisce Anarchici. Altri ancora li chiamano semplicemente Artisti.
Io li definisco uomini coscienti della loro essenza.
Singole entità creatrici e pensanti; prive di superstizioni; libere da tutto tranne che dal tragico gioco del Caso... ma questi non lo temono; convivono con esso perché amano la vita e non la giustificazione della vita.