Poiché, insomma, che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla in confronto all'infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di mezzo tra nulla e tutto. Infinitamente lontano dal poter comprendere gli estremi, la fine delle cose e il loro principio sono invincibilmente legati in un segreto impenetrabile per lui, che è ugualmente incapace di scorgere il nulla da cui egli è tratto e l'infinito da cui è inghiottito.
È giusto che ciò che è giusto sia seguito; È necessario che ciò che è più forte sia seguito. La giustizia, senza forza, è impotente; La forza, senza giustizia, è tirannica. La giustizia, senza forza, viene ostacolata, perché trova sempre dei malvagi; La forza, senza giustizia, è riprovata. Bisogna, dunque, accompagnare la giustizia alla forza e, per ottenerlo, far sì che: ciò che è giusto sia forte, o ciò che è forte sia giusto. La giustizia è soggetta alla discussione; La forza si fa riconoscere facilmente e senza discussione. Così, non si è potuta dare forza alla giustizia, perché la forza si è opposta alla giustizia, dicendola ingiusta e proclamando sè giusta. Così, non potendo ottenere che ciò che è giusto fosse forte, si è fatto sì che ciò che è forte fosse giusto.