Scritta da: Libripassion
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente.
Composta sabato 15 giugno 2013
dal libro "Se tu mi vedessi ora" di Cecilia Ahern
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente.
Lo sai, più si cerca di semplificare le cose più si complicano. Ti crei delle regole, innalzi muri, allontani le persone, menti a te stessa e ignori i veri sentimenti. Questo non significa semplificare le cose.
L'amore è così, nessuno ne è indenne. È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore.
"Tesoro", sorrise, "a volte le cose semplicemente si perdono." "E dove vanno a finire quando si perdono?" "Non vanno da nessuna parte", replicò sempre sorridendo. "Rimangono là dove sono cadute o dove le abbiamo lasciate. Se non le troviamo, è solo perché non stiamo guardando nel posto giusto."
I ricordi sono l'unico contatto che abbiamo. Possiamo abbracciarli, baciarli, ridere e piangere assieme a loro ogni volta che vogliamo. Sono molto preziosi.
Dopo le dirò quanto mi fanno venire i nervi quando mi dicono che il tempo guarisce tutte le ferite. Le dirò che il tempo non guarisce un bel niente e ogni volta che mi sveglio nel mio letto vuoto è come se in quelle ferite aperte qualcuno strofinasse crudelmente del sale.
Siamo sempre di corsa. Forse sto correndo anche adesso. Forse non è la mia ora.
Adesso sono atterrata nella terra promessa. E il mio cuore continua a pompare. Anche se spezzato, funziona ancora.
Gli piaceva ricordare a se stesso che il proprio mondo non era andato completamente in pezzi. A volte abbiamo bisogno di tutta la colla che riusciamo a trovare per tenerci insieme.
Erano passati tre anni dall'ultima volta che avevo visto il dottor Burton. Da lontano riuscivo a capire che il tempo l'aveva fatto invecchiare bene. Anzi, da lontano sembrava che il tempo non avesse invecchiato nessuno di noi due. Tutto era perfetto e nulla si era alterato.