in Frasi & Aforismi (Poesia)
Che differenza c'è tra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'.
Commenta
Che differenza c'è tra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'.
Bah, l'età non è mica una colpa. Solo che tanta gente invecchia male.
Questa gente. Vanno dalla fica alla fossa senza che mai li sfiori, l'orrore della vita.
La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
Solo con tutti la carne copre le ossa e ci mettono dentro una mente e qualche volta un'anima e le donne spaccano i vasi contro i muri e gli uomini bevono troppo e nessuno trova quello giusto ma continuano a cercare strisciando dentro e fuori dai letti. La carne copre le ossa e la carne cerca più che la carne. Non c'è nessuna possibilità: siamo tutti intrappolati in un destino singolare. Nessuno trova mai quello giusto. Gli immondezzai della città pieni, i robivecchi pieni, i manicomi pieni, gli ospedali pieni, i cimiteri pieni... nient'altro si riempie.
Al momento conosco un paio di uomini che sembrano davvero innamorati... sono uomini logorati dal loro triste destino, non riescono a tirarsi fuori da quella situazione.
La sopportazione e la pazienza possono risolvere o quanto meno attenuare molte sofferenze.
Non ci ho mai tenuto tanto al mangiare. Lo so che tanta gente va pazza per il cibo. A me invece il cibo mi annoia. Il liquido mi va giù bene, le cose solide mi s'impongono.
Le vostre critiche sono giustificate ma la vostra vita non lo è? No. Punto.
Era un sabato sera di dicembre. Ero nella mia stanza e stavo bevendo molto più del solito. Mi accendevo una sigaretta dietro l'altra pensando alle ragazze, alla città, e agli anni che avevo davanti a me. Guardavo davanti a me e non mi piaceva quasi niente di quello che vedevo. Non ero un misantropo o un misogino ma mi piaceva star solo. Si stava bene seduti tutti soli in uno spazio ristretto a fumare e a bere. Avevo sempre fatto ottima compagnia a me stesso.