L'uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare li ad aspettare.
Composta venerdì 8 marzo 2013
L'uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare li ad aspettare.
Orgoglio e autostima non sono sempre sufficienti ad ammortizzare i miei fallimenti, i quali, a volte, sono così pesanti che mi spezzano la schiena. Fa niente: finora col tempo sono sempre guarito.
Accontentarsi tra un'agonia e l'altra è l'elisir dell'esistenza.
Io e te, sdraiati su un letto qualunque, in un posto qualunque, uno sull'altro a viziarci.
Le feci tener su le scarpe coi tacchi alti. Sono un freak.
Il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare.
Gli psichiatri hanno un termine specifico per questo,
ed io ho un termine specifico per gli psichiatri.
In tutte le città setacciavo le biblioteche. Un libro dopo l'altro. Pochi mi dicevano qualcosa. Per lo più erano come polvere nella mia bocca, sabbia nella mia mente. Nessuno aveva niente a che vedere con me o con quel che provavo.
La cosa brutta in tutto questo è osservare la gente che beve il caffè e aspetta. Vorrei che la fortuna li baciasse tutti. Ne hanno bisogno. Ne hanno bisogno molto più di me.
Può darsi che sia uno stupido, ma non mi piace essere crudele.
Suppongo che stia solo a noi decidere cosa sia bello, cosa sia o non sia arte. È questo il punto dove le strade e le spade si incrociano - la moralità dell'arte. Ciò che è arte per me può non essere affatto artistico per te, e quindi osceno e viceversa. La linea di demarcazione è diversa per ciascuno di noi. In poche parole, non arriveremo mai a metterci d'accordo - io, tu, qualsiasi altra persona, su che cosa è osceno e che cosa non lo è.
La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.