Scritta da: sagea
in Frasi & Aforismi (Morte)
Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa.
Composta mercoledì 16 novembre 2011
Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa.
Restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame.
"Umanità, mi stai sul cazzo da sempre". Ecco il mio motto!
Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova.
Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi,
si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla...
Per parte mia, di dolore ne ho avuto abbastanza. Di tutti i generi. So che sto per morire e mi sembra molto strano. Sono un egoista, mi piacerebbe che il mio culo continuasse a scrivere altre parole. Mi mette il fuoco dentro, mi proietta nell'aria dorata. Ma in realtà, quanto posso andare avanti? Non è giusto andare avanti. Che diavolo, la morte comunque è la benzina nel serbatoio. Ne abbiamo bisogno. Ne
ho bisogno. Ne avete bisogno. Se si resta troppo a lungo in un posto, lo si riduce a un immondezzaio.
Che sdolcinata del cazzo sei. È chiaro che devi provare qualcosa, è innato. Poi se stai lì a rimuginarci troppo arrivi a credere che sia amore. Hai visto cosa succede agli uomini che amano? Perdono l'amore e poi non gli rimane più un cazzo.
Spesso lo stato della cucina riflette lo stato della mente. Gli uomini confusi e insicuri, d'indole remissiva, sono dei pensatori. Le loro cucine sono come le loro menti, ingombre di rifiuti, stoviglie sporche, impurità, ma essi sono coscienti del loro stato mentale e ne vedono il lato umoristico. A volte, presi da uno slancio focoso, essi sfidano le eterne deità e si danno a metter ordine nel caos, cosa che a volte chiamano creazione; così pure a volte, mezzo sbronzi, si danno a pulire la cucina. Ma ben presto tutto torna nel disordine e loro a brancolare nelle tenebre, bisognosi di pillole e preghiere, di sesso, di fortuna e salvazione. L'uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco. Diffidatene. Lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costrui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita e la sua mania dell'ordine, dentro e fuori, è solo un avvilente compomesso, un complesso difensivo e consolatorio. Basta che l'ascolti per dieci minuti e capisci che lui, in vita sua, non dirà mai altro che cose insensate e noiose. È un uomo di cemento. Vi sono più uomini di cemento, al mondo, che altri. Sicché: se cerchi un uomo vivo, dà un'occhiata alla sua cucina, prima, e ti risparmierai un sacco di tempo.
Ora, la donna con la cucina sporca è un'altra questione: dal punto di vista maschile. Se non lavora altrove e non ha figli, la pulizia o la sporcizia della sua cucina sono quasi sempre (con qualche eccezione) in proporzione diretta all'affetto che nutre per te. Alcune donne hanno teorie su come salvare il mondo ma non son buone a lavare una tazzina di caffè. Se glielo fai osservare ti rispondono: "lavare tazzine non è importante". Purtroppo, lo è. Specie per un uomo che ha lavorato otto ore filate, magari dieci, con lo straordinario, a una fresa o a un tornio. S'incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta. Tutto il resto è magniloquenza romantica o politica.
La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
Sapete, a volte se un tipo non crede in quello che fa, se la cava molto meglio, perché è libero da implicazioni emotive.
La sanità mentale è un'imperfezione.