Scritta da: Maria Schillaci
In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.
Commenta
In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.
In campo di concentramento ho capito il rapporto che si può stabilire - ironico e profondo - fra il cibo e l'immaginazione magica.
È la carenza che fa galoppare i sensi e trottare la fantasia. La mancanza sta all'origine di tutti i pensieri desideranti. E anche di tutte le deformazioni più o meno segrete del pensiero.
Le donne non sono angeli, né fantasmi ma persone e come tali vorrebbero essere trattate.
Mentre all'uomo si chiede di parlare secondo competenza e talento, alla donna si chiede di parlare con il corpo.
L'amore dovrebbe rendere liberi, non schiavi. È una distorsione psicologica e morale pensare che l'amore consista nel possedere e dominare l'altro.
Le donne come natura sono uguali agli uomini, ovvero capaci di fare il male e il bene. La forza del male abita anche nel cuore delicato delle donne e a volte viene fuori con furia.
I destini familiari si ripetono attraverso le generazioni, quasi una fatalità che si tramanda da padre in figlio, da madre in figlia. Non so se sia una maledizione o una benedizione.
La violenza la respiriamo tutti i giorni, nelle strade, nelle case, non è solo un'invenzione del cinema e della letteratura.
Un rapporto d'amicizia che sia tra uomini o tra donne, è sempre un rapporto d'amore. E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore.
Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio.