Scritta da: Daniele De Patre
Cosa possiamo pretendere se continuiamo a parlare con la bocca, e vogliamo ascoltare con le orecchie? Col cuore, con Dio si comunica solo col cuore!
Composta sabato 2 marzo 2013
Cosa possiamo pretendere se continuiamo a parlare con la bocca, e vogliamo ascoltare con le orecchie? Col cuore, con Dio si comunica solo col cuore!
Il bambino in un letto di ospedale, l'anziano dimenticato da tutti, le donne sottomesse e sfruttate, i tanti malati, le vittime della guerra, i piccoli violentati. Quanta tristezza. Se possiamo, dove c'è questa sofferenza, portiamo un sorriso. Non ci costa nulla, ma dà tanto: soprattutto a noi!
Riflessione ad alta voce: forse ho bisogno d'aiuto, voglio o addirittura pretendo dall'altro un sostegno. Riflessione sottovoce: quando l'altro ha avuto bisogno, io c'ero? La risposta cerchiamola dentro di noi.
Siamo dei semplici strumenti nelle mani di Dio. Lasciamoci "usare" da Lui, ne uscirà una bella opera!
Il mare: possiamo immaginarlo, oppure possiamo osservarlo dalla riva, come pure, possiamo nuotarvi. Però, fin quando non andremo in "immersione", non lo conosceremo pienamente. Così è la vita.
Se ho bisogno dell'altro? Certamente si, ma in maniera direttamente proporzionale a quanto l'altro ne ha di me.
Le labbra sussurrano, l'orecchio ascolta, ma sono gli occhi che dicono tutto.
Chiedere si può, pretendere a volte, dare si deve!
Rafforzare la mente, coltivare lo spirito, accrescere la fede: quindi curare il corpo. Proviamoci.
Ci sono tre verbi che vanno sempre più di moda: chiedere, volere, pretendere. Al contrario, ce n'è uno che va scomparendo: dare. Giusto una ripassatina al presente: io do, tu dai, egli dà. A buon intenditor.