Scritta da: Daniele De Patre
Non seguirmi troppo, potresti perderti.
Composta sabato 16 febbraio 2013
Non seguirmi troppo, potresti perderti.
Ero seduto, mi hanno tolto la sedia; camminavo, mi hanno sgambettato; ero fermo, mi hanno pestato i piedi; mi sono allontanato, mi hanno sputato addosso. Li conosco, qualcuno ha pure messo la maschera per nascondersi. Poverini, la "Mano" potente si farà sentire.
Spesso siamo distratti, non riusciamo ad intuire le opportunità che ci vengono date. Far scappare la prima è grave; semmai dovesse capitarne una seconda, sarebbe da gridare al miracolo. Certe occasioni vanno afferrate.
Vogliamoci bene: se proprio non riusciamo, almeno non facciamoci del male. Basta ignorarci!
Ci provo: quel poco che ho, quel poco che so, lo do agli altri. Mi è stato donato, cosa me ne faccio!?
Che ingenui: pensiamo di arrivare in cima ad una "montagna" quando non siamo capaci di salire un solo "gradino". Allenamento!
C'è chi insiste col suo fare ed evidenzia le proprie lacune, e c'è chi naturalmente fa grandi cose.
Ho fatto un sogno: ero sulla spiaggia, c'era un grande fuoco; intorno ad esso io ed altre persone, persone "speciali". Ho sognato che nessuno parlava, ci si guardava solamente tenendosi per mano, mentre una dolce melodia ci cullava. Tutto perfetto! Un grande sogno. Ho immaginato.
Ricordarsi dell'altro solo quando se ne ha bisogno, e se l'altro la pensa allo stesso modo?
Se la sensibilità delle persone si potesse pesare, credo che un bilancino di precisione sarebbe eccessivo.