Scritta da: Daniele
Mi sembra quasi che la sfortuna sia una puttana che vuole scoparmi tutti i giorni.
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Mi sembra quasi che la sfortuna sia una puttana che vuole scoparmi tutti i giorni.
Una matita si cancella, nella vita bisogna essere penne dal colore nero, cosi da essere inchiostro, e rimanere impressi su di un foglio dal titolo mondo.
Chi va controcorrente annega in questa società.
Alcune cose restano impresse sotto le palpebre; ciò ci ricorda che, anche se chiudiamo gli occhi, non svaniscono.
Un giorno restai a fissare per qualche secondo in più il sole, già da subito mi iniziarono a lacrimare gli occhi, mi bruciavano ed era come se ci fosse andato dentro dell'alcool. Già da subito li coprì, non volevo che gli altri fraintendessero. Due cose hanno fatto rossi quest'occhi, uno non torna mai più tardi delle nove, l'altra porta rossetto e tacchi.
È come quando stringi la mano a qualcuno per la prima volta, non sai nulla di quella persona, solo il suo nome. Per tante persone resterà sempre così, di te sapranno solo come ti chiami.
Ma se tutti vanno controcorrente, sono tutti conformisti?
Vorrei girare il mondo in una roulotte mezza scassata, come me. Vorrei dormire su una spiaggia libera e sentirmi come lei. Vorrei essere una tenda, così che il mondo diventi casa mia.
Nascondiamo tutto sul fondale di noi stessi, e non è poi così strano che molti se ne restino lì a galla dove non si tocca, in superficie. Pare che la paura di annegare sia diventata più che comune, basta guardarsi intorno per rendersene conto. Quanti morti a galla, In questo mare di finzione.
Siamo esattamente dove dovremmo essere; talmente vicini al sole da non morire di freddo, così distanti da far nascere un fiore.