Le migliori frasi di Federico Moccia

Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Racconti e in Film come regista.

Scritta da: LaFatina90 .
Notte. Notte che scende come le note di una canzone. Notte di gente che corre per strada e lacia un segno di rombo di motore nel cuore di chi non riesce a dormire. Notte di fantasie rubate al vento, impossibili da definire ma bellissime da sognare. Notte di un venerdì. Notte prima di quel sabato. Che poi è un attimo, e anche quella settimana è già finita.
Federico Moccia
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Step attacca il telefono. Si chiede se è uscita davvero. Se gliel'avrebeb detto. Solo su quel divano, ricordando, vicino a
    un telefono muto, senza speranza. Giorni felici passati, sorrisi, giorni d'amore e di sole. Lentamente la immagina piu vicina
    a lui, fra le sue braccia, proprio su quel divano, cosi com è stato. Illusione di un momento, violenti attimi di passione, ora solitaria.
    Dopo si sente ancora piu solo, svuotato anche dell'orgoglio. Piu tardi camminando fra la gente vede macchine dalle coppie
    felici, nel traffico festivo, con i sedili pieni di doni. Sorride. È difficile guidare quando lei si abbraccia a te, quando vuole mettere
    per forza le marce e non è capace, quando hai una mano sola per girare il volante e, nello stesso tempo, amare.
    Federico Moccia
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      Scritta da: FEDERICA RINALDI
      Comincia a raccogliere i libri che ha buttato per terra. Ne prende altri posandoli sul tavolo e quando si curva di nuovo la vede. È lì, chiara e secca, gialla, sbiadita come il tempo che è stato. Spezzata, sulla moquette scura, priva di vita da tanto tempo ormai. La piccola spiga che ha messo nel suo diario la prima volta che ha fatto sega con Step. Quella mattina nel vento che annuncia l'estate, quei baci che sanno di pelle profumata dal sole. Il suo primo amore. Si ricorda quando era convinta che non ce ne sarebbe mai potuto essere un altro. La raccoglie. La spiga si sbriciola fra le sue dita, come vecchi pensieri, come leggeri sogni e deboli promesse.
      Federico Moccia
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        Scritta da: FEDERICA RINALDI
        Ma da quel giorno la sua vita è cambiata. Nessuno ha mai saputo perché, ma nulla è stato più uguale. Qualcosa di cattivo si è annidato in lui. Una bestia, un terribile animale ha fato la sua tana dietro il suo cuore, pronto ad uscire in ogni momento, a colpire, con rabbia, con cattiveria, figlio della sofferenza e di un amore distrutto. Da allora la vita a casa non è stata più possibile. Silenzi e sguardi sfuggenti. Non più un sorriso, proprio con la persona che più ha amato. Poi il processo. La condanna. Sua madre che non ha testimoniato a suo favore. Suo padre che l'ha sgridato. Suo fratello che non ha capito. E nessuno che abbia mai saputo niente, tranne loro due. Custodi forzati di quel terribile segreto...
        Federico Moccia
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