Step la fissa per un attimo. Quante notti, quanta passione. Le corse insieme a lei, il suo giardino, la finestra, il suo corpo caldo, fresco, le canzoni di Eros. Quello sguardo provocante, lo stesso di quel momento. Step la guarda ancora per un attimo. Vede un ragazzo sullo sfondo che lo fissa incuriosito, disturbato, chiedendosi se è il caso di intervenire. Vede una ragazza ancora più lontano, da qualche parte, in quella città, in una macchina, ad una festa, vicino a qualcun altro. Si chiede com'è possibile. Eppure è tutta qui nel mio cuore.
E rabbia e disperazione, e voglia di non essere lì, di non credere ai propri occhi centuplicano le sue forze. Spalanca la porta scaraventandolo per terra. Entra nel salotto come una furia. E i suoi occhi vorrebbero essere ciechi piuttosto di vedere quel che vedono. La porta della camera da letto è aperta. Lì, tra le lenzuola scomposte, con una faccia diversa, irriconoscibile a lui che l'ha vista mille volte, c'è lei. Si sta accendendo una sigaretta con aria innocente. I loro occhi si incontrano, e in un attimo qualcosa si rompe, si spegne per sempre. E anche quell'ultimo cordone ombelicale d'amore vien reciso e tutti e due, guardandosi, urlano in silenzio, piangendo a dirotto...
...Più tardi,seduti su una roccia,avvolti negli accappatoi di amarildo e sigfrida guardano sognanti le mille stelle sopra di loro, la luna, la notte, il mare scuro e tranquillo. "È bellissimo qui" "È la tua casa, no?" "Sei pazzo!" "Lo so!" "Sono felice. Non sono mai stata così bene in tutta la mia vita, e tu?" "Io?" step l'abbraccia forte. "Sto benissimo." "Sa arrivare a toccare il cielo con un dito?" "No, non così" "Come, non così?" "Molto di più, almeno tre metri sopra il cielo."
Ma da quel giorno la sua vita è cambiata. Nessuno ha mai saputo perché, ma nulla è stato più uguale. Qualcosa di cattivo si è annidato in lui. Una bestia, un terribile animale ha fato la sua tana dietro il suo cuore, pronto ad uscire in ogni momento, a colpire, con rabbia, con cattiveria, figlio della sofferenza e di un amore distrutto. Da allora la vita a casa non è stata più possibile. Silenzi e sguardi sfuggenti. Non più un sorriso, proprio con la persona che più ha amato. Poi il processo. La condanna. Sua madre che non ha testimoniato a suo favore. Suo padre che l'ha sgridato. Suo fratello che non ha capito. E nessuno che abbia mai saputo niente, tranne loro due. Custodi forzati di quel terribile segreto...
E tutto il resto è rumore Bianco. ... Luci lampeggianti intorno a quell'unico punto. La moto del suo amico. Divise odiate e macchine della polizia intorno a Pollo, steso lì per terra, senza più la forza di ridere, di scherzare, di prenderlo in giro, di dire cazzate. Qualcuno misura qualcosa tendendo un metro. Qualche altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare tutto quello che se n'è andato. Step si piega su di lui in silenzio, accarezza il volto dell'amico. Quel gesto d'amore che non si sono mai fatti in anni d'amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi sussurra piangendo: "Mi mancherai". E Dio solo sa com'è stato sincero...
Sei fratello del mare. Quindi afferra con gli occhi gli scogli, credi nella luce là in fondo, verso il sole che cade, omaggio al giorno che muore... in questa meraviglia che danza morbida alla luna, ondeggia e lasciati portare. La nostra fede è il mare, anche quando pare altrove, anche a mille chilometri di terra lontana dalle onde...
E poi pluff, proprio come quella neve anche questo ricordo si scioglie. Non c'è mai un perché a un ricordo. Arriva all'improvviso, così, senza chiedere permesso. E non sai mai quando se ne andrà. L'unica cosa che sai è che purtroppo tornerà di nuovo. Ma di solito sono attimi. E ormai so come fare. Basta non fermarsi troppo. Appena arriva quel ricordo, allontanarsene velocemente, farlo subito, senza rimpianti, senza concessioni, senza metterlo a fuoco, senza giocarci. Senza farsi male.
Quando salgo sulla moto ormai è il tramonto. E proprio in quel momento la vedo tornare. Gin. Con la sua guida veloce, cosi come è lei. Segue la curva con la testa, canticchia la canzone che sta ascoltando in quel momento. Chissà qual è. Ma sembra di nuovo allegra. Come sempre. Come l'avevo lasciata. Bella del suo sorriso, della vita che ha, dei segni che rincorre, dei limiti che non conosce. Libera. Libera da tutto quello che non le interessa e anche di più. E allora mi allontano cosi, vedendola stupita, mentre sorride. E sono felice. Come non ero da tanto... Colpevole solo di quella scritta. Immensa. Su tutto il suo palazzo di fronte. Splendida, diretta, vera. E ora non ho più dubbi. Non ho rimorsi, non ho più ombre, non ho peccato, non ho più passato. Ho solo una gran voglia di ricominciare. E di essere felice. Con te Gin. Sono sicuro. Si, è proprio così. Vedi, l'ho anche scritto. Ho voglia di te.