Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Libri)
Lei era una ragazza romantica, lui un tipo violento. Il destino un giorno li fece incontrare e cominciarono i guai per tutti...
dal libro "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia
Lei era una ragazza romantica, lui un tipo violento. Il destino un giorno li fece incontrare e cominciarono i guai per tutti...
Forse perché farsi vedere troppo deboli dagli amici poi ci fa sentire in difficoltà. Forse perché pensiamo sempre che il nostro dolore sia unico, improvabile, come tutto ciò che ci riguarda. Nessuno può amare come amiamo noi, nessuno soffre come soffriamo noi.
Lei chiude gli occhi trattenendo il respiro, improvvisamente rapita da quell'emozione incredibile, da quel dolore d'amore, da quel magico diventare sua per sempre. Alza il viso verso il cielo, sospirando, aggrappando alle sue spalle, abbracciandolo forte. Poi si lascia andare, delicatamente più tranquilla. Sua. Apre gli occhi. Lui è lì, dentro di lei. Quel morbido sorriso ondeggia d'amore sul suo viso baciandola ogni tanto. Ma lei non c'è più. Quella ragazza dagli occhi azzurri spaventati, dai tanti dubbi, dalle mille paure, è scomparsa...
Il caffè è finito.Improvisamente gli viene voglia di sentir leggere le ultime notizie del "Corriere dello Sport", di quel tipo ingombrante che gli terrorizza la cameriera, che gli entra in casa svegliandolo la mattina, che attraversa la sua vita facendo casino, ridendo.Poi si chiede da quanto tempo non mangia un tramezzino al salmone.Da tanto, da allora.Ma stranamente in quel momento non gli viene voglia.Forse perché, se volesse un tramezzino, lo potrebbe avere.
Step attacca il telefono. Si chiede se è uscita davvero. Se gliel'avrebeb detto. Solo su quel divano, ricordando, vicino a
un telefono muto, senza speranza. Giorni felici passati, sorrisi, giorni d'amore e di sole. Lentamente la immagina piu vicina
a lui, fra le sue braccia, proprio su quel divano, cosi com è stato. Illusione di un momento, violenti attimi di passione, ora solitaria.
Dopo si sente ancora piu solo, svuotato anche dell'orgoglio. Piu tardi camminando fra la gente vede macchine dalle coppie
felici, nel traffico festivo, con i sedili pieni di doni. Sorride. È difficile guidare quando lei si abbraccia a te, quando vuole mettere
per forza le marce e non è capace, quando hai una mano sola per girare il volante e, nello stesso tempo, amare.
Lei si lascia cadere sul divano. Disillusa, da sola, così come da sola si è illusa. Rimane con un bicchiere vuoto tra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito... quella rara pianta che porta il nome di felicità.
Voi non sapete giustificare, non sapete perdonare. L'unica cosa che siete in grado di fare è giudicare. Decidete la vita dei vostri figli sui vostri desideri, su quello che pensate vuoi. Senza sapere minimamente cosa ne pensiamo noi. Per voi la vita è come giocare a gin, tutto quello che conoscete è una carta scomoda che non vorreste aver mai pescato. Non sapete che farci, vi scotta tra le mani. Ma non vi chiedete perché è un violento, perché uno è drogato, che vi frega, tanto non è vostro figlio, non vi riguarda.