Scritta da: Paul Mehis
in Frasi & Aforismi (Vita)
Senza la pazzia che cos'è l'uomo
se non bestia sazia,
cadavere differito che procrea?
dal libro "Il poeta è un fingitore" di Antonio Tabucchi
Senza la pazzia che cos'è l'uomo
se non bestia sazia,
cadavere differito che procrea?
I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante.
Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire.
L'unico senso intimo delle cose è che esse non hanno nessun senso intimo.
Oh, notte dove le stelle mentiscono la luce, notte, unica cosa della dimensione dell'universo, fammi diventare, corpo e anima, parte del tuo corpo, fa che io mi perda nel fatto di essere mera tenebra e diventi notte anch'io, senza sogni che siano stelle in me né sole aspettato che risplenda dal futuro.
La sua osservazione mi ha fatto pensare che mi lascio effettivamente sfruttare; ma siccome nella vita tutti dobbiamo essere sfruttati, mi domando se non sarà meglio essere sfruttato da un Vasques dei tessuti piuttosto che dalla vanità, dalla gloria, dal dispetto, dall'invidia o dall'impossibile.
Ci sono uomini che sono sfruttati perfino da Dio: sono profeti e santi, nella vacuità di questo mondo.
La ragione per cui un poeta non è in genere anche un matematico: la poesia è il prodotto di un'attività di sintesi, la matematica di un'attività di analisi. È questa la vera ragione, la ragione fondamentale che tutti conosciamo.
Sentire tutto, in tutte le maniere, vivere tutto da tutte le parti, essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo.
Ah, ogni molo è una nostalgia di pietra!