Scritta da: Francesca Zangrandi
I sogni si vivono...
Al di là se si realizzano o no.
Composta lunedì 11 aprile 2011
I sogni si vivono...
Al di là se si realizzano o no.
Il dolore ha più inchiostro dell'amore.
Si rischia di crollare nel pozzo del nulla, quando vicino al tutto ci leghi qualcosa che non ha senso. Vedo che controlli ciò che dico con la biro in mano. Sento che qualcosa dentro è cambiato, in meglio? Chi lo sa. Ti sento... eterno mio dilemma che sorgi da me e oltrepassi l'universo. Nutriti dei miei pensieri perché saranno l'unica e ultima cosa che ti concedo.
Non sono l'albero che cade e fa il botto...
Sono semplicemente uno di quei rami che ogni giorno calpestiamo.
Se non ho la poesia cosa mi rimane?
Sento che vivo in lei ma forse lei non vive in me.
Tutto il mondo è poesia...
Ma una poesia che stride e soffoca...
Non voglio scrivere come si cade, voglio scrivere come ci si alza...
Non sento la dolce melodia.
Vivo di te...
Ma tu urli parole che non comprendo più...
Ti voglio sentire...
Urlo!
Amo i versi senza senso, perché l'uomo è sempre propenso a cercarne uno che infine crea poesia.
Ho un'immagine dentro di me.
Una immagine di te sospeso nel nulla.
Vedo i tuoi lineamenti illuminarsi e ripetersi nel vuoto.
Vedo le tue barriere rompersi e permettere alla luce di espandersi nel nulla.
Vedo te che scegli me...
A volte mi capita di chiedermi se abbia mai capito qualcosa della vita.
Se tutte queste poesie, questi pensieri, servano a cercare delle verità o non hanno senso.
Come ora,
fantastico su cosa sia il senso del pensiero eppure magari non esiste un senso.
Forse questa ricerca di una verità che non si contraddica non ha senso e non porta a nulla.
Forse la natura, la vita non segue la mente e i pensieri di nessuno, ha delle leggi proprie che noi non comprenderemo mai.
Forse quelle idee che ci sembrano così reali e sicure non sono altro che un nulla.
Forse viviamo delle nostre convinzioni.
Forse non ha senso nemmeno chiederselo.
Non penso di aver capito qualcosa...
Non capisco se siamo noi che scegliamo di credere o siamo scelti?
Hai bisogno dei miei danni per cambiare qualcuno?
Per cercare di cambiare quell'uomo che nulla ode.
Ma io ho scelto i miei danni.
Dalla mia sofferenza tu, uomo, hai imparato.
Hai imparato cose che però un'altra sofferenza ti insegnerà ancora... e ancora...
a cosa è servito dunque il mio sacrificio?
Devo essere folle a rinunciare alla mia felicità per darla a te.
Hai bisogno dei miei danni per cambiare qualcuno?
Ma io ho scelto i miei danni.