Bagnati dalle gocce di potenti temporali usiamo obrelli adatti pre poterci riparare Dovendo fare i conti con metereologica incertezza dettata da strani personaggi che mischiano le nuvole a perle di saggezza Inebriando schermi piatti con movimenti di robotica fattezza Manipolando diversi stati d'animo umori che si lacerano nel corso delle assurde ripetizioni Oltraggio al quieto vivere la messa in onda delle previsioni.
Invidia è una parola che non uso ma purtroppo so che c'è non apro metri per misurar l'atezza di chi sta vicino a me Dirigo il mio comportamento come barca in mezzo al mare usufruendo di correnti che non alzano maree nei modi di parlare Interrompendo le mie rotte dove rabbia può far naufragare spiegando nuove vele verso discussioni a cui posso approdare mostrando di me stesso il lato mio che credo sia normale Oltre questo mio lato non ho altro da mostrare.
Esco di casa e lascio dietro me spiragli d'uscio per dare modo alla mia ombra di seguirmi o rimaner nel guscio Veli di fantasie assonnate mi prendono per mano e la cadenza dei miei passi si trasforma in musica portandomi lontano Giocosi mulinelli d'emozione rubano furtivi i futili desideri creando spazi nuovi dove far transitar buoni pensieri. Esco di casa e lascio dietro me... oggi non esco resto qui vicino a te.
Dovendo molte volte far conti con il passato di ciò che mi è riuscito di quello che ho perduto perché non apprezzato Mi sto accorgendo piano di esser nel momento giusto difficile capir come è la vita ma assaporarne tutto il gusto Tenerla stretta tra le mani e vivere tutto intensamente oggi non domani Fare di tutto ciò che mi circonda un'espansione unica come fiume quando esonda Sapendo che la vita prima o poi deve finire sto preparando l'abito che nella nuova andrò a vestire.
Senz'attimi di tregua ininterrottamente emozioni consumate continuano a saltar tra cuore e mente Facendo nodi stretti si legano al presente ma sembra già domani Ho chiesto aiuto al vento porgendogli le mani lui mi ha portato via sciogliendo i miei legami Voglio stare lontano dai giochi che possono portar dolore sono già vaccinato Pieno di bende ho il cuore.
Cerco di ricucire le ferite di questo cuore esploso come dinamite Le mie emozioni sono sparse dappertutto ed io mi sento a pezzi... distrutto Vorrei averti ancora qui soltanto un attimo un istante ma sei già andata sei già distante Allora provo a scriverti una lettera d'amore ma amore ormai per te è diventata una parola troppo grande Ed io mi trovo solo in questo fiume immenso dove non si vedono le sponde.
Corriam veloce cercando di non perdere occasione ore contate dolori nella digestione Ben stretto al polso colui che ci comanda tetro riflesso di lancette che indicano landa Energico e ritmato il ticchettio di sveglie l'incubo del risveglio come sbattere di teglie L'inutile rincorsa che ci sfugge dalle dita inutile perché abbiam più tempo che vita.
È una mattina fresca ancor primaverile le ragnatele al vento si lasciano cullare muovendone le file Senza poter fermarli non puoi tenerli a bada rimbalzano assonnati i primi suoni nella strada Un cane che sbadiglia un gatto che si stira e intanto il sole si prepara a prendere la mira Aprendo le finestre mi coglie il primo raggio che dentro casa arriva mi avvolge il suo calore lo sento sulla pelle lo tocco con le dita è nato un nuovo giorno e oggi è ancora vita.
Son petali di rosa son aliti di vento gli amori immaginari che nascon dentro me e sbocciano di colpo in un momento sospesi in bilico sorretti da una sottilissima magia legati stretti al cuore con il filo della fantasia tenuti insieme a volte da qualche frase pazza che se non scrivo subito si scioglie come lo zucchero nel nero del caffè bevuto dalla tazza.