Scritta da: Angel Lion
in Frasi & Aforismi (Vita)
Io amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano.
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Io amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano.
Il mondo non ha un senso, ma innumerevoli sensi, che corrispondono ad altrettante interpretazioni formulate da angoli prospettici diversi.
Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse o i sepolcri di Dio?
Ogni anima ha un suo mondo; per ogni anima ogni altra anima è un mondo fuori dal mondo.
Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli; crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore.
Così è poi di tutte le cose grandi, "che mai riescono senza un po' d'illusione".
Dove la moralità è troppo forte l'intelletto perisce.
Se tutte le elemosine fossero date solo per pietà, tutti i mendicanti sarebbero già morti di fame. La più grande dispensatrice di elemosina è la vigliaccheria.
Chi volesse imparare a volare, deve prima imparare a: a camminare, e andare e saltellare.
Il volo non si impara a volo.
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. Tutti questi arditi uccelli che spiccano il volo nella lontananza, nell'estrema lontananza, di sicuro, a un certo momento non potranno più andare oltre e si appollaieranno su un pennone o su un piccolo scoglio - e per di più grati di questo miserevole ricetto! Ma a chi sarebbe lecito trarne la conseguenza che non c'è più dinanzi a loro nessuna immensa, libera via, che sono volati tanto lontano quanto è possibile volare? Tutti i nostri grandi maestri e precursori hanno finito coll'arrestarsi; e non è il gesto più nobile e il più leggiadro atteggiamento, quello con cui la stanchezza si arresta: sarà così anche per me e per te! Ma che importa a me e a te! Altri uccelli voleranno oltre! Questo nostro sapere e questa nostra fiducia spiccano il volo con essi e si librano in alto, salgono a picco sul nostro capo e oltre la sua impotenza, lassù in alto, e di là guardano nella lontananza, vedono stormi d'uccelli molto più possenti di quanto siamo noi, i quali agogneranno quel che agognammo noi, in quella direzione dove tutto è ancora mare, mare, mare! E dove dunque vogliamo arrivare? Al di là del mare? Dove ci trascina questa possente avidità, che è più forte di qualsiasi altro desiderio? Perché proprio in quella direzione, laggiù dove sono fino ad oggi tramontati tutti i soli dell'umanità? Un giorno si dirà forse di noi che, volgendo la prua a occidente, anche noi speravamo di raggiungere l'India, ma che fu il nostro destino a naufragare nell'infinito? Oppure, fratelli miei? Oppure?