Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Le parole sono figlie del vento.
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Le parole sono figlie del vento.
Giocando col cuore soffrirai con la mente.
Come posso scrivere solo sei parole?
Ma nove per nove farà ottantuno?
La "Guerra Fredda" s'è consumata da svariati lustri, infondo senza danni, anzi. La più tremenda e ipocrita che comunque è quella che fa comprare pellicce alle donne e fuoriserie agli uomini non finirà mai... la "Guerra Tiepida" nei paesi africani, guerra subdola e prettamente economica, praticamente immortale.
Tra il dire e il fare spesso c'è di mezzo l'egoismo.
C'era qualcosa nel tuo sguardo che solo dopo qualche tempo ho potuto definire familiare, desiderio e fiducia di potermi confidare. Sapere di non esser soli, poter contare in qualcuno visto ch'è così fragile il senso dell'amore... verremmo nascosti se cercati, protetti se minacciati, compresi se non capiti. Né genitori, né fratelli, né mogli, mariti, amanti e figli potranno sapere ciò che ci accomuna... Complici nel bene sfidando come in una crociata il resto del mondo, sorridendo tra la folla solo per un fuggevole sguardo. Si può aver avuto cento avventure, cento passioni travolgenti, ma troppo mancherebbe alla nostra anima non avendo mai provato la complicità.
Seppellitemi in aperta campagna nella nuda terra, affinché il mio corpo sia assimilato dalle piante... un giorno da quella campagna passerà una fanciulla e coglierà un fiore, sarà come rinascere una seconda volta.
La vita è un dono... ma belin, dopo quante cambiali.
Abbagliante il tuo profilo emerge dall'acqua,
fluido nel fluido.
Assordante il tuo sospiro nei miei capelli,
brezza nella brezza.
Ammiccanti i tuoi occhi all'alba,
luce nella luce.
Fiabeschi corpi che diventano corpo.