Scritta da: lafiorentina
in Frasi & Aforismi (Amore)
Ci guardammo con occhi diversi. Ci guardammo con gli occhi del mondo.
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Ci guardammo con occhi diversi. Ci guardammo con gli occhi del mondo.
Ricordati che ci sarò, nel volo di un gabbiano, nel germoglio che buca la terra. Ci sarò nei tuoi capelli, nell'impronta lasciata sul cuscino.
Dovrai soltanto chiudere gli occhi e parlarmi nel silenzio, perché il silenzio è l'unico linguaggio dell'amore.
Impara a lasciare ciò che non c'è più. Spesso ti attacchi a un ricordo e lo porti sulle spalle, come un macabro trofeo. Consegna la memoria al passato e non trattenere ciò che è morto.
È difficile costruire l'amore. Lo immaginiamo come un dono del cielo, piovuto per caso a bagnarci la pelle. Invece no. Alla tempesta improvvisa che sconvolge lo stomaco deve seguire una bonaccia quieta, un lento avvicendarsi di stagioni e noi, un tassello alla volta, a dare un senso al mosaico. È difficile costruire l'amore. Perciò preferiamo vederlo sfiorire, nell'attesa di un nuovo uragano.
C'è un percorso segnato e spesso te ne accorgi alla fine della strada. Ogni decisione presa non è dettata semplicemente dal libero arbitrio; in realtà una voce dentro di te ha indirizzato il cammino, preordinando l'azione. Perciò ricorda: sei esattamente dove hai scelto di essere.
Doveva succedere a noi, a noi consolati, troppo spesso seduti su false certezze e su miti di gloria. A noi e ai nostri giganti d'argilla, eppure è bastato un istante a farci capire quanto siamo piccoli, indifesi, a farci capire quanto la vita possa essere un giardino incantato e una palude di morte.
Non sprechiamo questi giorni di nulla, rendiamoli doni alla vita, quella vita che presto torneremo a stringere tra le mani, illudendoci ancora una volta di esserne i padroni.
Siamo a un bivio epocale, sta a noi decidere se questa penombra sarà la luce fioca di un tramonto o l'apoteosi di un'alba.
Scrivo poesie per te che stai leggendo ora, lettore senza nome e sconosciuto amico. Le scrivo perché sono vivo, respiro, penso e credo; perché la Vita è la perfetta poesia, la più splendente e disperata, è quella ancora da cantare, quella che mai scriverò.
Bevvero una bottiglia di vino rosso, ridendo e guardandosi negli occhi. Parlarono dei propri sogni e delle occasioni perdute, di quelle porte strette che a volte la vita spalanca, ma per un solo attimo, poi le richiude per sempre.
Scrivo per esserti lontanamente vicino.
La nostra fragilità è un dono, serve a ricordarci quanto siamo eterni e provvisori.