Scritta da: Silvana Stremiz
Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all'utero della propria madre.
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Tutto può cambiare, ma non il linguaggio che ci portiamo dentro, come un mondo tutto esclusivo e alla fine paragonabile all'utero della propria madre.
Così la macchina dell'oppressione sempre si rivolta contro chi la serve.
La razza umana è una zona di cose viventi che potrebbero essere definite tracciando i propri confini.
Il posto ideale per vivere è quello dove è più naturale vivere come stranieri.
I lettori sono i miei vampiri.
L'amore come la golosità, sono piaceri di grande soddisfazione.
Quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee; se le accettano, questo è comandare.
Un classico è un libro che ancora prima di essere finito ti dice quello che deve dire.
La giovinezza è tante cose, anche una particolare accuratezza dello sguardo che afferra un enorme numero di particolari e sfumature.
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n'è uno, è quello che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.