Scritta da: *marta*
A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
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A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
I soli libri che riconosco come miei sono quelli che devo ancora scrivere.
Allora, il buon Medardo disse:
- O Pamela, questo è il bene dell'essere dimezzato: il capire d'ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo. Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a curare i tuoi curando i loro.
[...] C'era l'alba verdastra; sul prato i due sottili duellanti neri erano fermi con le spade sull'attenti. Il lebbroso soffiò il corno: era il segnale; il cielo vibrò come una membrana tesa, i ghiri nelle tane affondarono le unghie nel terriccio, le gazze senza togliere il capo di sotto l'ala si strapparono una penna dall'ascella facendosi dolore, e la bocca del lombrico mangiò la propria coda, e la vipera si punse coi suoi denti, e la vespa si ruppe l'aculeo sulla pietra, e ogni cosa si voltava contro se stessa, la brina delle pozze ghiacciava, i licheni diventavano pietra e le pietre licheni, la foglia secca diventava terra, e la gomma spessa e dura uccideva senza scampo gli alberi. Così, l'uomo s'avventava contro di sé con entrambe le mani armate d'una spada...
Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra.
Non c'è notte di luna in cui negli animi malvagi le idee perverse non s'aggroviglino come nidiate di serpenti, e in cui negli animi caritatevoli non sboccino gigli di rinuncia e dedizione...
Io credo che il divertire sia una funzione sociale,
corrisponde alla mia morale;
penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine,
bisogna che si diverta,
bisogna che abbia anche una gratificazione;
questa è la mia morale:
uno ha comprato il libro,
ha pagato dei soldi,
ci investe del suo tempo,
si deve divertire...
Io penso che il divertimento sia una cosa seria!
Un classico è un libro che ha sempre qualcosa da dire!
Cosimo non resse: ancora la lingua fuori sbottò: - Sai che non sono mai sceso dagli alberi da allora? - Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.