Scritta da: Jean-Paul Malfatti
Scuoto la polvere del vuoto per poter adocchiare la trama interna dell'incognito, nascosto tra la realtà che vedo e quella che vorrei vedere.
Composta mercoledì 29 ottobre 2014
Scuoto la polvere del vuoto per poter adocchiare la trama interna dell'incognito, nascosto tra la realtà che vedo e quella che vorrei vedere.
Non vorrei mai avere il potere di fermare il tempo. La sua immobilità e inerzia mi darebbero sui nervi, e non poco.
Weekend piovoso; umore uggioso.
Ciò che mi fa sorridere è l'amore che mi dai, e il tuo pronto sorriso, in risposta al mio, mi porta sempre ad amarti ogni istante di più.
Non appena mi addormento, mi sveglio subito in un mondo etereo e sognante dove la fantasia diventa realtà e la realtà è nient'altro che una mera illusione.
Incubo: paura di sognare.
Preferisco mille volte sognare un incubo che incubare un sogno.
I nostri baci sono scambi di attimi di puro piacere, tra due lingue vogliose e ardenti, che bagnano di sudore i nostri corpi incandescenti di desiderio e passione.
Ogni esistenza terrena può essere paragonata ad una delle tante fasi di un gioco-reality nel quale, per ottenere una vita bonus, ognuno dei partecipanti deve cambiare la sua veste fisica di seconda mano con una nuova di zecca, la cui differenza di prezzo non si può pagare né con denaro né con oro né con beni materiali propri o di terzi, giacché essa viene sempre convertita in nuove espiazioni e prove impermutabili e intrasferibili.
La vita non è un gioco di Cartoon Network e noi non siamo la iena maculata Hardy Har Har, e dunque ciò che ci serve per fare quel passo verso i cambiamenti che desideriamo, dentro e fuori di noi, sono meno lamentele da teatro e più maniche rimboccate.