Scritta da: Federico
Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino.
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Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino.
Mi sento come un campo seminato nel cuore dell'inverno, e so che primavera sta arrivando. I miei ruscelli prenderanno a scorrere e la piccola vita che dorme in me salirà in superficie al primo richiamo.
Mi dice la mia casa:
“Non abbandonarmi, il tuo passato è qui…”
Mi dice la mia strada:
“Vieni, seguimi, sono il tuo futuro.”
E io dico alla mia casa e alla mia strada:
“Non ho passato, non ho futuro.
Se resto qui, c’è un andare nel mio restare;
Se vado là, c’è un restare nel mio andare.
Solo l’amore e la morte cambiano ogni cosa.”
Un pizzico di sapienza che agisce è inifitamente preferibile
ad un pozzo di scienza inattivo.
Un amico lontano
è a volte più vicino
di qualcuno a portata di mano.
È vero o no
che la montagna ispira più reverenza
e appare più chiara al viandante della valle
che non all'abitante delle sue pendici?
L'amore non possiede né vuole essere posseduto.
Il silenzio dell'invidioso fa molto rumore.
L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
L'usignolo non fa il nido in gabbia affinché ai piccoli non tocchi in sorte la schiavitù.
Tutti vogliono la felicità nessuno vuole il dolore, ma non si può avere un arcobaleno senza un po' di pioggia.