Scritta da: distratto48
Io sono stata una balena, il dorso forte su cui lui si era fermato, come un uccello in attesa del vento che lo restituisse al suo viaggio.
dal libro "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini
Io sono stata una balena, il dorso forte su cui lui si era fermato, come un uccello in attesa del vento che lo restituisse al suo viaggio.
Mi era rimasta addosso una strana malinconia. Mi sono stretta al mio corpo solitario e, passo dopo passo, diventavo sempre più triste. Sapevo il motivo, il motivo di quella tristezza. Avevo voglia d'amore anch'io, di carezze furtive, di un cuore in subbuglio.
E adesso sapevo che non ero cambiato, che ero sempre lo stesso, e che forse non si cambia, Angela, semplicemente ci si adatta.
Per me sono già dietro un vetro, dietro il solito vetro appannato dove confino il mondo quando io non ho voglia di lui e lui non ha voglia di me.
Non ho più il ventre di una madre, è bene che mi ci abitui, sarò un'amante tutta la vita. Una creatura adatta a un sesso senza conseguenze.
Il rapporto con i libri nobilita le mie giornate.
È una fuga dalle cose che non vanno nell'esistenza quotidiana, dalla malignità, dalla brutalità, dalla fatica.
È un viaggio dentro te stessa in cui ritrovi un'altra te stessa.
Voi donne siete mutevoli, pronte a catturare la vita a riempirvi di farfalle. Noi maschi siamo incolonnati lungo il vostro muro come lombrichi.
Gli occhi dietro alle lacrime come due pesciolini in un mare troppo stretto.
Era una donna, potevi sentire la sostanza della sua persona profonda. Una che ti guarda e non ti lascia. Ti viene a salvare nel fondo dove ti sei impigliato.
"Possiamo farcela. Dobbiamo farcela. Per loro".
Ma non ce la fai mai per i bambini. E loro sanno che non contano, s'industriano. Mettono le tazze per la colazione, spiano gli sguardi, i silenzi. Danno il bacio di qua e di là, con il terrore di sbagliare momento, di sbagliare guancia. Aspettano anche loro. Che l'amore ritorni.