Sono qui in vita per imparare, comprendere, capire. Sono ancora un profano o, se volete, un agnostico, ma sono come la formica. Con piccolissimi passi, posso fare grandi cose.
In tanti cercano di fare amicizia con gli altri, in pochi cercano di fare amicizia con loro stessi.
Quando smetterò di scrivere, vorrà dire che sarò uscito dalla follia.
Non ho niente da comunicare in ciò che scrivo. Sono io che scrivo a me stesso.
Non andare incontro alla vita, ma fai che sia la vita a venire incontro a te. Lascia che tutto accada. Vedrai compiere il miracolo.
Da genitore, ho un grosso obbiettivo per mio figlio: non voglio che diventi né un grande dottore, né un grande ingegnere, né tantomeno un grande sportivo. Farò solo di tutto perché sia una persona felice, e nel mondo dei finti felici, non mi sembra poco.
La vita è un viaggio a piedi, non una corsa frettolosa. Vai del tuo passo e non curarti di chi ti schernisce o ti rimprovera perché altri vanno più veloci di te. Ti accorgerai di quanti cadaveri raccoglierai lungo il percorso.
E voi pensate che si possa salvare un paese che da sessant'anni permette ai politici di prendere stipendi da nababbi (per dirne una, presidenti di province che guadagnano come il capo di stato francese ), di rubare a destra e a manca?
Ha permesso alla gente di andare in pensione a quarant'anni, ai cechi di guidare, e di camminare a chi non ha le gambe. Ha permesso di avere un numero esorbitante di lavoratori statali e comunali come da nessun altra parte. Non permette ai giovani di creare attività di lavoro proprie, causa burocrazie e tasse infinite... quelle tasse infinite che pagano sempre gli stessi.
Non permette agli italiani di vivere tranquillamente e lascia fare qualsiasi cosa agli stranieri.
Devo allungare la lista? Non stupiamoci di esser ridotti come siamo. È il risultato di un paese, mai stato paese.
Chi vive da ricco, muore da povero. Chi vive da povero, muore da ricco.
Sarò veramente in pace con me stesso, quando riuscirò a rinunciare a tutte le cose materiali.