Scritta da: Matteo Casella
Il dono della vita se ne va. I ricordi tagliano più delle spade. La fredda notte gela il caldo sole. Impotente subisci il destino.
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Il dono della vita se ne va. I ricordi tagliano più delle spade. La fredda notte gela il caldo sole. Impotente subisci il destino.
M'impongo di essere forte. Credo di essere forte. La realtà annienta. Vivo di fantasia.
Agli occhi che non vedo più, a quelli che verranno. A chi dona amore e chiede in cambio amore. A chi non guarda le apparenze. A colei che ancora non c'è.
La notte e il giorno si fondono in un labirinto di altalenanti emozioni. Mani tese cercano invano un appiglio in cuori di pietra.
Un gusto amaro sancisce lo stato d'animo. Epilogo di una incolmabile voglia di vivere, dove manca da tempo il sorriso.
Dono disponibilità e lealtà. Un sorriso, o una stretta di mano mi appagano. Sono un vecchio sognatore, in un mondo di arrivisti.
Pensieri pesanti come macigni bloccano la strada. Vivo alla giornata, immerso in un mondo che non mi appartiene più. Il cuore beffardo continua a battere, prolungando la mia agonia.
Rieccomi, smarrito, con un turbine di pensieri, ripercorrere col pensiero le tappe della mia vita. A quale pro continuare, sono stanco, provato. Ho dato molto, in cambio solo briciole di vana speranza. L'orgoglio e qualche pia illusione mi hanno sostenuto. Ora solitudine e amarezza.
La vita mi ha colpito duro. Per continuare uso l'amore come medicina. Non spegnetemi questa la luce. Non toglietemi questo appiglio.
Voglio ammettere i miei errori e chiedere perdono, solo allora sento di essere in pace con me stesso e con gli altri.