La mia vita: l'inferno che mi hanno creato. Io: l'angelo che hanno ucciso.
Composta giovedì 9 aprile 2015
La mia vita: l'inferno che mi hanno creato. Io: l'angelo che hanno ucciso.
Potrei modificare qualcosa di me stessa, ma di te non cambierei nulla, perché è così che mi sei piaciuto, con tutti i tuoi difetti.
Non parlo mai di me in prima persona non perché mi senta meno importante degli altri, ma perché l'importanza viene data dai gesti non dalle parole.
La presunzione è l'arma di autodistruzione.
Non scrivo per lasciare un qualcosa di me, ma perché ho voglia di parlare con il mondo, anche se esso non mi ascolta.
Le frasi si possono copiare, ma quello che esse esprimono le sente solo chi le scrive. È come intingere il pennino nel sangue e tatuare un'emozione sul foglio resterà sempre unica.
Ho smesso di pensare agli altri quando ho capito che gli altri pensavano solo a se stessi.
Non era stronza, era solo troppo orgogliosa per ammettere che faceva troppo male.
Certe emozioni sono come l'aria, quando ti mancano non respiri.
Il tacere è l'abito che indosso, quando parlare non serve con chi di classe non ne capisce un cazzo.