Scritta da: Michele Gentile
E sono una fiamma che trema, nel vento che tace. Una luna che porge la sua mano a chi s'inchina poco prima di conoscere il sole.
Composta venerdì 12 aprile 2013
E sono una fiamma che trema, nel vento che tace. Una luna che porge la sua mano a chi s'inchina poco prima di conoscere il sole.
Vivo distante dalla realtà, come fuoco lontano dall'acqua.
Mi fido dei dubbi, dell'incertezza del vento. Credo alla poesia quando mi racconta di un cuore senza orizzonti.
Perché bisogna corteggiarla la vita, sorprenderla, farla sorridere. E quando prova a negarsi, a nascondersi è necessario inventarsi qualcosa di speciale per farla sentire unica.
Quando sorge un poeta il cielo non presta più attenzione alle istanze della notte.
Come le onde si spingono sino alla riva per narrare le gesta del mare, così i poeti si addentrano nella malinconia per svelare i cieli della solitudine.
Non posso tacere un amore che urla più del dolore.
Da un tramonto impari le parole giuste per svelarti al cuore.
Durante queste stagioni, maledette ed immobili stagioni, una stella, persa in un dedalo di sogni, si aggrappa alle carni del dolore. Dimentica il suo afflato, rinnega il cielo e si lascia mortificare dall'astuta luce di una candela.
Di solito chi non si piega o è pazzo o è un poeta.