L'obiettivo di liberare gli esseri umani dalla costrizione al lavoro rappresenta un passo fondamentale nel percorso del raggiungimento del benessere collettivo che deve essere razionalmente perseguito.
Chi studia con impegno laureandosi con il massimo dei voti per poi diventare uno "schiavo felice" al servizio del capitale, dimostra di non aver capito il vero scopo della conoscenza e tanto meno di aver intuito il senso della vita.
Come si può parlare di libertà, se dobbiamo sacrificare la maggior parte del tempo della vita a causa di una moderna forma di schiavitù, quella del lavoro, che è figlia delle esigenze distorte di un mondo malato di profitto?
Abbiamo mezzi e conoscenze per assicurare libertà e abbondanza all'umanità, ma continuiamo a vivere in una società dove regnano lo sfruttamento, la povertà e un'odiosa costrizione nei confronti del lavoro.
Che senso ha far crescere l'economia se poi questa crescita non si traduce in un maggior tempo libero, in un minor inquinamento ambientale o in un qualche incremento di felicità?
Le automazioni e l'intelligenza artificiale non rappresentano un "pericolo" in quanto sono in grado di "rubarci il lavoro", ma al contrario sono degli strumenti fondamentali da impiegare in modo massivo per restituire tempo libero in abbondanza agli esseri umani che potrebbero comunque avere accesso ai prodotti realizzati da un sistema produttivo quasi completamente automatizzato.
Nella società capitalistica le reali esigenze di un essere umano passano in secondo piano rispetto al lavoro, che invece assume un ruolo centrale, perché il sistema non è finalizzato a generare benessere, felicità e libertà ma profitto.
Proprio come un vero schiavo, il lavoratore salariato non si riposa quando è stanco, non resta a casa se non ha voglia di andare al lavoro, o magari ha di meglio da fare, non si rifiuta di sbrigare un compito che gli è stato assegnato per quanto odioso esso sia, perché la paura di essere licenziato lo pietrifica, rendendolo docile, ubbidiente e servizievole.
Sperare che il sistema capitalistico elimini le criticità e realizzi il benessere collettivo, è come tentare di curare una malattia usando quel veleno che invece ne rappresenta la causa.