Scritta da: O. Radovicka
Le bellezze non hanno le stesse facce, le mancanze non hanno le stesse intensità, ma l'assenze hanno lo stesso profilo: misurare con il vuoto che ci resta.
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Le bellezze non hanno le stesse facce, le mancanze non hanno le stesse intensità, ma l'assenze hanno lo stesso profilo: misurare con il vuoto che ci resta.
L'uomo moderno ha la coscienza di "prodotto-sociale". L'incompletezza biologica rimane istintiva e demograficamente senza senso di "appartenenza", perché la nostra posizione nella società, basata sul consumo, si disinteressa della nostra origine e si basa solo sul "quanto-guadagno".
Nell'amore tutto è amplificato: sorrisi, baci, lettere d'amore, quella dose della malinconia, e voci magicamente marcate nel cuore. Nessun altro può lasciare impronte simili.
Tutti gli sforzi inizieranno ad avere un senso, quando le porte cominceranno ad aprirsi.
Il cuore bello è quel cuore in cui i pezzi sono stati rimossi, altri pezzi strappati, altri donati. I solchi frastagliati ricordano le lingue differenti dell'amore guadagnato e condiviso.
Dare fiducia, per me significa: consegnare un diamante soltanto una volta, ri_darla, significa: quella morte interiore che affligge sempre quella parte casta.
Noi abbiamo la fortuna di averli i cani per amici, gli poteremo accarezzarli e osservarli, mentre loro ci fanno sentire puri, unici e speciali, e quindi si crea quel rapporto affettivo che non si dovrebbero mai essere inossidabile. Loro sono di una estetica formidabile e ci attraggono per la loro eleganza, simpatia, ma dobbiamo esserci anche orgogliosi di loro, perché sono parte di continuità, espressione di arte, storia e cultura. La loro eredità? Cani con l'amore eterno: come Dio degli Aztechi, devoti come Argo di Ulisse, fedeltà, come Haschiko, l'orgogliosi come il Boatswain di Lord Byron, e tanti e tanti altri cani che hanno creato pagine di storia. L'emozione del cane non mente mai!.
Non c'è peggior tiranno del cervello di una donna innamorata.
La vita comunica, noi scriviamo, anche se spesso si dimentichiamo delle le virgole. E poi, al finale c’è una parte che non sa mai dove ti porterà, quasi deliziosa, si chiama speranza.
I miei sentimenti non dipendono da una pena inflitta sulla schiena, ma dai sentimenti ricambiati.