Scritta da: Eleonora La Pazza
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
dal libro "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
Mattia era lontano. Fabio era lontano. La corrente del fiume produceva un fruscio debole e sonnolento.
Si ricordò di quando era distesa nel canalone, sepolta nella neve. Pensò a quel silenzio perfetto. Anche adesso, come allora, nessuno sapeva dove lei si trovasse. Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando.
Sorrise verso il cielo terso. Con un po' di fatica, sapeva alzarsi da sola.
I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come gli tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci.
Ormai l'aveva imparato.
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante. Era successo con Michela e poi con Alice e adesso di nuovo. Stavolta li riconosceva: quei secondi erano lì e lui non si sarebbe più sbagliato.
Ecco. Ci pensava spesso. Di nuovo. Era come un altra delle sue malattie, dalla quale non voleva veramente guarire. Ci si può ammalare anche solo di un ricordo e lei era ammalata.
Il bacio che desiderava veramente non l'aveva ancora trovato nella bocca di nessuno.
Di sera, nell'intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi bugie.
Vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
"Finirai per non vederlo neanche più" fece. "E come? L'avrò sempre lì, sotto gli occhi"
"Appunto" disse Mattia. "È proprio per questo che non lo vedrai più".
Furono gli altri ad accorgersi per primi di quello che Alice e Mattia avrebbero capito solo molti anni più avanti. Entrarono nella stanza tenendosi per mano. Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti, ma era come se i loro corpi fluissero con continuità l'uno nell'altro, attravero le braccia e le dita a contatto.
Il contrasto marcato tra i capelli chiari di Alice, che ne incorniciavano la pelle del viso troppo pallida, e quelli scuri di Mattia, arruffati in avanti a nascondergli gli occhi neri, si annullava in quell'arco sottile che li congiungeva.
C'era uno spazio comune tra di loro, i cui confini non erano ben delineati, dove sembrava non mancare nulla e dove l'aria pareva immobile, imperturbata.