Scritta da: Salvatore Riggio
Diventare ateo quando si è credente è molto più semplice che diventare credente quando si è ateo.
Composta domenica 6 dicembre 2009
Diventare ateo quando si è credente è molto più semplice che diventare credente quando si è ateo.
Spesso a Dio vengono attribuiti dei meriti che non si merita.
Facile a dirsi che il mistero è affascinante
perché è qualcosa che non si conosce,
facile a dire che intriga perché è affascinante,
ma in realtà c'è del mistero in ognuno di noi
ed è questo che cattura la nostra attenzione.
Tra passato, presente e futuro, il secondo è sicuramente l'intervallo di tempo più piccolo.
Il se stesso non può riempire una solitudine, il se stesso piuttosto lo richiama a sé specialmente quando ci si rinchiude in esso e non è affatto un buon "amico" non ti può consigliare, consolare, darti sostegno può solo farti confondere, disperare, farti passare notti insonni e perché? Perché sta lì a rinfacciarti che sei solo.
Sei la fonte da cui sfocia il mio dolore,
il pozzo in cui risiede la mia felicità.
E quando le acque scarseggiano nel pozzo,
non ce da preoccuparsi dopo una marea
ci avrà pensato la fonte a riempirla nuovamente.
L'uomo in sé avrebbe infinite capacità da sviluppare,
ma il tempo a sua disposizione è insufficiente
affinché gli permetta di affinarle tutte,
limitandosi a pochi.
Quando sogni di morire è meglio che ti svegli.
La speranza è come il bastone d'un vecchio: senza di esso potrebbe camminare ugualmente, ma lo farebbe peggio.
Quando l'uomo inizia a dipendere dalle labbra della donna...
è fottuto.