Scritta da: Scyna Suffiotti
Il silenzio porta con sé le requiem di tutte le parole morte sul ciglio della bocca.
Composta lunedì 13 novembre 2017
Il silenzio porta con sé le requiem di tutte le parole morte sul ciglio della bocca.
Sai chi sono le vere bastarde? Le aspettative. Quelle ti fottono sempre!
Amo le persone senza talento, sviluppano uno stile di vita artistico senza averne le capacità.
Quando sarai pronto per affrontare il sole, vestiti di zeffiro.
Fermo lo sguardo su un oggetto, io immobile spettatrice, vedo scorrere il futuro, cerco di trattenere il presente per un attimo solo, ma sento che è già passato.
Ho cancellato capodanno dalla mia vita. Festeggerò i tramonti, e ogni alba sarà per me, un nuovo anno da ringraziare.
Io, che ho sempre amato un uomo che mi vestisse di sussurri, di impalpabili sguardi di lino grezzo, quello che si vede svolazzare nei balconi barocchi siciliani d'estate, quelli che si muovono al vento come fantasmi. Io, che non ho bisogno di parole.
Viaggi dentro il mio corpo,
sei fedele cascata di stelle tra i miei pensieri,
edera rampicante la mia mano
a raccogliere sul tuo petto
il prezioso palpito.
Alfabeto silenzioso,
ascolto il tuo cuore
senza più ticchettìo del tempo, invadente
istante di sogno in cui il tuo corpo di timo
mi inebria.
Galleggiamo in una pozza d'acqua dolce
tra ninfee di ghiaccio e falene danzanti.
Saremmo ascesa di fioritura di ciliegio
dentro una metamorfosi di sguardi,
ci respiriamo in volo.
Sei il mio carnevale estivo, irrompi come un'onda di tempesta e ti appoggi lieve e delicato come una foglia di leccio ad ottobre.
La gioia è come l'amicizia, si condivide con amore.