Scritta da: Silvana Stremiz
Non so che cosa sia più bello nella vita, se desiderare o ottenere.
Commenta
Non so che cosa sia più bello nella vita, se desiderare o ottenere.
È difficile dire addio a chi ami, al pensiero di non vederlo più il cuore sembra spaccarsi in due.
La pienezza dell'anima te la dà un amico. Il travolgimento è amore e arriva fino al cuore.
Meglio un pugno che una bugia.
Ho la mia personale convinzione che niente nella vita accada per caso. Le persone che conosciamo capitano nella nostra vita per una ragione. A volte per regalarci un sorriso, per donarci del dolore, a volte semplicemente per farci sentire l'amore. Le persone speciali si fermano il tempo necessario per regalarci un sogno e un sorriso e poi se ne vanno altrove, pronti a regalare un nuovo sogno e un altro sorriso.
La vita è un ciclo dove tutto inizia e tutto finisce. Così è per ogni cosa, per ogni stato d'animo, per ogni emozione. Ma l'amore vero è l'unica eccezione, resta per sempre, è senza fine e va al di là del tempo e di ogni circostanza.
L'amore spesso inganna promettendo anche quello che non è... il sesso quando non promette non inganna, scalda il freddo di un attimo senza ipocrisia.
Peccato che spesso siamo troppo distratti per cogliere l'ultima possibilità che ci viene donata. Peccato che "quel grido" non venga ascoltato e che lasciamo sbattere la porta in faccia a quel dono straordinario che sono l'amicizia o l'amore.
Le persone speciali lasciano il "loro profumo" impregnato nelle nostre anime.
Quando si rompe quel filo invisibile che lega una persona all'altra, che si tratti di amicizia o d'amore, poco importa quando accade, si sente inevitabilmente un gran fracasso nel cuore, poi arriva il silenzio, quello che fa male mentre respira, mentre cerca di arrivare a domani, mentre cerca fra i ricordi la ragione della rottura. Il silenzio si rompe con le prime parole che iniziano ad urlare piene di veleno fino al chiarimento oppure fino a scontrarsi nuovamente con il silenzio, quello definitivo, che non lascia più spazi al comporsi di altre parole, ad altre spiegazioni o ad altri momenti ed altri incontri, quel silenzio tombale che scrive la parola fine.