Scritta da: logos probus
Non c'è inizio dal nulla, né fine del tutto. L'inizio e la fine (di un universo), sono relativi e simultanei.
Composta nel 2010
Non c'è inizio dal nulla, né fine del tutto. L'inizio e la fine (di un universo), sono relativi e simultanei.
La vita è complicata perché tutto coincide.
"3 è possibile, 2 è probabile, 1 è impossibile, 0 è tutto."
Commento:
Il senso metaforico del
- Tre: 3 è (il) possibile, un collegamento è sempre tra tre o più di tre. Il tre può essere anche simbolo della famiglia, della creazione/nascita, della creatività.
- Due: La probabilità di incontrare l'uno o l'altro termine dualistico: la ragione umana è limitata, nel senso che l'uomo "trova" un dualismo in tutto, resta così nel mondo della probabilità, e non arriva "fino a 3" /fino alla realtà più completa, esempi di dualismo sono spazio-tempo, materia-energia.
- Uno: l'uno-l'unicità è impossibile/impensabile, sarebbe simbolo della perfezione, che nel mondo conoscibile è impensabile. Così come (per inciso) non esistono particelle singolari, se per particelle intendiamo corpuscoli singoli, esistono invece strutture geometriche costruite e ramificate. L'unicità perfetta e completa è impossibile o irreale.
- Zero: Può essere tutto, nel senso che la quantità-zero ma non nulla, è "neutra" e polimorfa, è insieme tutto e niente. La porzione infinitesimale di un qualunque oggetto/elemento è una porzione minima di qualunque altro oggetto/elemento.
"Sopravvivere" oggi è un arte, può essere il domani; "vivere bene" è un affare del mestiere, che non è il futuro.
Inganniamo il tempo creandone un altro.
Nell'alba si riflette la luce della sera, ed è il tempo a riflettere il passato nel presente. Ma il colore è sempre altrove, come la vita è oltre. Le intuizioni possono forse essere la connessione tra presente e futuro: potrebbero essere manifestazioni o anticipazioni di pensieri nell'immediato e futuro pensiero sul quale si basano.
Il tempo distrugge una dimensione dello spazio, e crea un'illusione per la vista, nel senso di piattezza e uniformità illusoria, del mondo. Senza tempo, la visione del mondo sarebbe fatta di spigoli e curve nell'insieme delle dimensioni, e la luce si irradierebbe ovunque, senza incontrare barriere.
Il "tempo soggettivo" di ognuno è limitato dal "tempo oggettivo", il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che "rode" la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C'è un margine di libertà personale, è il vivere più "carpe diem", e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell'altro.
L'immenso è il senso dell'infinito in un punto finito.
L'immaginazione può produrre cose concrete.