Solo l'uomo semplice e libero vede le sfumature che scorrono continuamente nel corso dell'esistere. Quindi chi ti parla senza conoscere il colore dei tuoi occhi, con tutte le sue gradazioni, non potrà mai arrivare a sfiorare il tuo "Io" più profondo e non avrà mai le chiavi per aprire lo "scrigno" dei tuoi sentimenti.
Quando il giorno compie metà del suo viaggio, ovunque tu sia puoi osservare un fiore, "pregno" di essenze; il sorriso ti inebrierà e potrai continuare il tuo cammino.
Sii consapevole di qualche eventuale conflitto con la tua "saggezza" interiore. Prendila gentilmente per mano e portala alla "luce". È il tempo della crescita.
Tra le paludi, dove il pantano disorienta e l'ignoto domina il sentiero scelto, miscelando confuse e caotiche impronte, il cammino si fa più faticoso sui saliscendi del quotidiano. Avvolto dalle nebbie il "Nulla" impera, all'occhio incompleto del frenetico mortale, ma colui che aspetterà nuova leggera brezza troverà dapprima uno sconosciuto senza nome, ricoperto di mistiche fattezze; ma osservando l'acqua che passa sotto i ponti e ascoltando l'eco del profondo, ritroverà chi regna nel "Esistere".
Rapiti dall'ordinaria quotidianità, non troviamo, ne il tempo ne il coraggio di guardarci negli occhi; per paura della straordinaria vitalità delle emozioni.