Scritta da: Stefano Gentilini
Chi riesce a vedere ancora i colori che circondano le persone in questo mondo, è solo perché ha imparato a chiudere gli occhi.
Composta giovedì 3 ottobre 2013
Chi riesce a vedere ancora i colori che circondano le persone in questo mondo, è solo perché ha imparato a chiudere gli occhi.
La solitudine non è semplicemente essere soli, ma la mancanza di ciò che siamo.
Nella vita puoi scegliere se valere qualcosa o essere una persona di valore.
Danzare tra la pioggia aspettando il sole, vivere il buio per rivedere il giorno. Giocare con i ricordi e trasformarli nuovamente in sogni, inventare nuovi colori per dipingere una nuova vita. Guardare le cose vecchie con occhi nuovi per dar loro nuovi significati e ricordarsi che nasciamo piangendo, ma non moriremo ridendo. Guardasi indietro e non riconoscersi è peggio che guardarsi allo specchio e domandarsi chi sei, amare senza chiedersi perché. In definitiva la vita sarebbe più semplice di quello che è, se cedessimo alle resistenze che ci percorrono, se cedessimo e non dimenticassimo per un'istante, un solo istante che ognuno di noi, potrebbe essere l'artefice della vita di qualcun altro.
Tutto passa e se ne va, rimane il fatto se tutto quello che è passato lo abbiamo fatto nostro senza possederlo.
Anche nella prigione più buia puoi sentirti più libero che in un volo infinito. Solo quando avrai trovato ciò che non stavi cercando, troverai ciò di cui avevi più bisogno.
Mi sono sempre chiesto come facciano i non vedenti ad innamorarsi visto che si crede che molto dipenda dallo sguardo, dagli occhi. Dovremmo imparare a chiudere gli occhi e credere solo a ciò che vediamo dentro.
L'apparenza serve a chi non trova una realtà della propria persona e serve a chi ha bisogno di apparire per essere.
Per vedere le cose come sono, dovremmo essere ovunque senza essere in nessun posto. Per vedere invece come siamo, dovremmo essere in un posto ed essere ovunque, perché puoi essere più libero rinchiuso tra le sbarre, invece che in un volo libero senza direzione.
La felicità non credo sia sempre desiderare, non credo sia avere ciò che stiamo cercando, ma dimenticare, dimenticare anche per pochi istanti, ciò che di sbagliato abbiamo già.