Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Veniva da un tempo in cui avrei scommesso qualsiasi cosa sulla sincerità del suo amore per me.
dal libro "New moon" di Stephenie Meyer
Veniva da un tempo in cui avrei scommesso qualsiasi cosa sulla sincerità del suo amore per me.
E se Giulietta si fosse innamorata di Paride? Non come di Romeo. Niente a che vedere, certo. Ma abbastanza per desiderare che anche lui fosse felice?
Se ci sei tu, non ho bisogno del paradiso.
Li fissavo perché i loro volti, così differenti, così simili, erano tutti di una bellezza devastante, inumana.
"E cosa avresti desiderato?" chiesi piena di dubbi "tu puoi avere tutto."
"Ho desiderato te." E il suo sorriso si spense. "Non ne avevo il diritto ma ho allungato la mano e ti ho presa ugualmente. E ora, guardati cosa sei diventata! Stai cercando di sedurre un vampiro." Scosse la testa con finto orrore.
"Non è peccato desiderare ciò che è già tuo, lo sai. E poi, pensavo fossi preoccupato per la mia virtù."
"Lo sono. Se per me è troppo tardi... Bè andrei all'inferno, e dico sul serio, pur di impedire che ci finisca tu."
"Non puoi lasciarmi andare in un posto in cui tu non ci sarai." dissi "Per me quello è l'inferno. Comunque, c'è una soluzione anche a questo: che ne dici di diventare immortali?"
Perso in quel silenzio, non sarei tornato mai più. Altri prima di me avevano preferito questa forma all'altra. Forse, se fossi fuggito abbastanza lontano, non sarei stato più costretto a sentire...
accellerai il ritmo della corsa per fuggire da Jacob Black.
"Ti odio, Jacob Black".
"Mi piace. L'odio è un'emozione forte, passionale".
"Te la faccio vedere io la passione", borbottai tra i denti. "L'assassinio è il crimine passionale per antonomasia".
D'altra parte, era difficile spiegarmi perché tenessi così tanto alla sua presenza. Contava che fosse lui a fare la scelta, a volermi con sé a tal punto da non permettere a nessun altro di trasformarmi. Era un pensiero infantile, ma mi piaceva l'idea che fossero le sue labbra l'ultima bella cosa che avrei sentito. Un altro enorme motivo di disagio, che non avrei mai ammesso di fronte ad altri, era che volevo essere contagiata dal suo veleno. Così gli sarei appartenuta in un modo tangibile, reale.
Se avessi potuto fare di testa mia, avrei passato ogni giorno a baciare Edward. Nella mia vita non c'era niente di paragonabile alle sue labbra fredde e marmoree, ma sempre così delicate mentre si muovevano assieme alle mie.
Guardarlo negli occhi mi faceva sentire sempre straordinaria, tanto leggera che quasi non sentivo più le ossa. Mi girava anche un po' la testa, forse perché mi ero dimenticata di respirare. Di nuovo.