Scritta da: Antonio Curnetta
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
La stupidità è dannosa perché si associa sempre all'incoscienza. Non c'è uno stupido che sappia di esserlo.
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La stupidità è dannosa perché si associa sempre all'incoscienza. Non c'è uno stupido che sappia di esserlo.
La grazia è un atteggiamento dell'anima, la naturale compostezza con cui essa aderisce alla realtà che la circonda.
La vanità è l'ossessiva volontà di dover piacere anche a coloro ai quali riservi la tua intima indifferenza.
Certe cose non si dimenticano mai, specialmente nel dolore e nella delusione, piuttosto si assopiscono prendendo forme diverse, altrimenti crescono dentro per poi colpire senza pensare, come forza eruttante di vulcano, mietendo vittime innocenti, fino a consumarsi inesorabilmente, sbagliando e lasciando che tutt'intorno ricresca ancora più forte sulle sue macerie ormai rimaste, di tutta quella prepotente rabbia, dal soprannome: solitudine!
Unisciti a coloro che cantano, raccontano storie, si godono la vita e hanno la gioia negli occhi. Perché la gioia è contagiosa, e riesce sempre a impedire che gli uomini si lascino paralizzare dalla depressione, dalla solitudine e dalle difficoltà.
Unisciti a chi procede a testa alta, anche se ha gli occhi pieni di lacrime.
Ci sono addii che sanno di arrivederci, e arrivederci che sanno di addii.
Molti credono che la ragione sia la capacità suprema di un individuo.
L'istinto è per folli. Gente che non sa rendersi conto dei rischi. Così spiegano la propria vigliaccheria a se stessi e a gli altri. Mentre la ragione è strettamente connessa alla paura, e si abbarbica alle illusioni, l'istinto è puro coraggio connesso alla saggezza del tutto. Esso naviga nel vuoto alla ricerca del proprio essere, lo specchio che rifletterà la sua immagine. La trappola in cui cadono costantemente la chiamano razionalità.
In ogni rapporto di coppia e con qualsiasi persona, ormai, preferisco donarmi a piccole dosi; non lo faccio per egoismo, ma per salvaguardare me stesso.
Mi metto in gioco solo a metà, non facendomi coinvolgere più di tanto, ma a me va benissimo così.
Io non sono razzista, rispetto tutte le persone,
e con esse, anche le loro usanze, costumi e religioni.
Ma, che i paesi che li accolgono, debbano cambiare le proprie,
mi sembra, questa, una forma di discriminazione razziale.
La strada da percorrere tracciata da un buon padre è talmente illuminata, dove impossibile e perdersi.