Ho preso un treno diretto, non mi sono fermata a nessuna stazione, qualche volta ho perso qualche ottima coincidenza, ma tutto sommato il mio viaggio è stato molto interessante, e non mi sono mai pentita, anche perché pensare a quello che non hai provato fa stare male.
La mia amica è occhi grandi, parlantina record spavalderia nell'affrontare la vita. Quella parlantina è solo uno scudo, e quegli occhi così grandi pieni di timori. La sua spavalderia serve solo per nascondere le sue paure, le sue insicurezze, serve solo per proteggersi dal mondo. Tu fai di te tante altre mille personalità con mille volti, mille caratteri, per stare in pace con tutti, ma poi finisci per rimanere delusa perché nessuno ti conosce mai per come sei e tu sei la mia Amica.
Fin sulle vette morali ergiamo altisonanti le nostre statue in un inno alla giustizia alla lealtà al senso di civiltà per poi dal basso vederle invecchiare in patinosa storia d'annata e decadere come ruggine di un sogno dannato stanco di riproporsi nel tentativo di volare arginato dal basso.
Una panchina del porto mi da le spalle, in quest'algida mattina novembrina, ma si intravedono marinai sputare sulle barche dei ricchi; mentre i primi si appellano alla carità del mare e lo venerano, quasi come un principale, gli altri lo insultano come uno sguattero e gli vomitano addosso, dopo il festino per la mastoplastica additiva della consorte. Batto le mani all'insolente marinaio dallo sputo nobile, ma il freddo congela anche i rumori.
Ognuno è libero di agire nel modo che ritiene più corretto, ma con pari correttezza deve abbassare lo sguardo a ogni conseguenza che ha scritto per sé. Ciò che rimane di ogni comportamento è un libro da leggere con cui crescere.