La vita cominciò a germogliare nel tuo ventre, per sbaglio. Per errore perché non era amore, per sbaglio perché il tuo corpo non avrebbe dovuto annaffiare alcun fiore. Il tuo desiderio e la vita sono componenti che vincono sempre, così niente avrebbe più potuto recidere quel fiore che in te si formava. Avevi contro il corpo e la vita, gli affetti e gli sciacalli, ma di battaglia in battaglia facesti in modo che il condottiero della crociata fosti tu. L'eroe vittorioso. Avrebbe potuto non esserci se il più eroico condottiero della vita non si chiamasse "madre". Uomo non può capire, persino può pensare travisando la realtà, che l'atto d'amore più grande dell'essere umano possa chiamarsi egoismo.
Dio ha voluto che la donna portasse in grembo il proprio figlio per nove lunghi mesi, per far crescere in lei il forte desiderio di accudirlo. Molte sono infatti le prove che un altra persona non saprebbe di certo superare se non con un attaccamento così grande alla propria creatura.
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
Ciao papà, è la stessa ora, lo stesso giorno, lo stesso mese di quella mattina soleggiata di 24 anni fa, ricordi? Sei andato via senza dir nulla, sei sempre stato uomo di poche parole, ma che pesanti saggezze contenevano e materializzavano onore. Sono corso da te con ogni mezzo infagottato da quella ridicola divisa, impaurito. Non mi hai aspettato, volevo dirti che non ero arrabbiato con te, avevo capito che eravamo sopratutto amici, che ti amo. Ciao papà, tanto lo so che stai scherzando, ti vedo sai a volte di notte in corridoio che sorridi...
Ogni anno a Natale si pensa a quei bambini che abbiamo lasciato in tanti orfanotrofi e favelas, qualcuno son riuscita a farlo adottare, ma gli altri? Il mio augurio va a loro, che almeno possano avere la serenità e l'amore che non hanno mai avuto.