Scritta da: Il Menestrello sognatore
Forse questo non sarà un mondo perfetto, ma ce la sto mettendo tutta per consegnarlo ai miei figli migliore di come l'ho trovato.
Composta domenica 20 settembre 2015
Forse questo non sarà un mondo perfetto, ma ce la sto mettendo tutta per consegnarlo ai miei figli migliore di come l'ho trovato.
La mamma è come quel dolcissimo sole che colora di rosso il cielo quando sta per arrivare sera. E, anche se è lontana o magari è già volata altrove, ti basta guardare intorno, alzare gli occhi e capire che è sempre lì accanto a te.
È così che immaginavo la mia vita? È una domanda che mi pongo sempre, specie quando le difficoltà aumentano e le speranze diminuiscono. È così che la immaginavo davvero? Cadute dopo cadute, ma anche tante risalite. Poi guardo i miei figli e scopro che la risposta è sempre stata davanti a me, anche quando i silenzi aumentavano. La risposta sono loro, i loro sorrisi, la loro presenza. Certo che sì, non la immaginerei diversa da questa. La cosa più bella è quando ti accorgi che vale sempre la pena, lottare, continuare a sperare, vivere, vale sempre la pena, specie se poi scopri di avere al tuo fianco l'amore vero, quello che non conosce confini, incondizionato, quello che non ha luogo ne età, ed è uguale per tutti coloro che amano davvero. Quest'amore si chiama "figli".
Vorrei che mia figlia, fra mille anni, quando guarderà una nostra fotografia, sorridesse. Mi piacerebbe saperla felice mentre il suo ricordo accarezzerà la mia anima; e che la contentezza prendesse sempre il sopravvento sulla malinconia. Vorrei che, chiudendo gli occhi, lei potesse rivivere i nostri momenti passati assieme e trattenesse il respiro per tenermi dentro di sé, per sempre. Nessuna lacrima, nessun dolore, solo soave emozione. Vorrei che mia figlia, fra mille anni, guardando una nostra fotografia, dicesse: "orgogliosa di te, ovunque tu sia oggi, papà". Poco importa la durata dei nostri indimenticabili momenti, perché l'amore è eterno. Poi la sera, una fotografia, il tramonto, la stanza ed il suo sorriso a ricordare noi. Per sempre.
Ogni risata dei bambini diventa poesia.
I bambini sono quanto di più vicino al cane, peccato che poi si diventa "uomini". E si impara a non ascoltare ma ancor peggio, ci si dimentica a cosa serve il cuore: ad amare.
Con gli occhi della gioia, il bambino comunica al mondo quanto sia felice di essere amato.
Ai miei figli, l'apice di un amore, l'alba di una nuova vita, il sole delle mie giornate, la mia gioia, il mio pensiero, la mia speranza, dedico ogni momento, tutto il mio amore, dedico la gioia di un sorriso e l'esperienza di un dolore, la mia fiducia in una vita migliore.
I bambini capiscono da soli, intuitivamente, che il mondo in cui sono nati che non è un luogo facile e benedetto.
Esistono abbracci che prendono il nome di amore. L'abbraccio di una madre.