A voi figli, che siete nati dal ventre di una donna, fatti da un seme di un uomo. Non dimenticate mai i vostri genitori, sono loro che vi hanno donato la vita, sono loro che vi hanno cresciuto, sono loro che hanno fatto dei sacrifici per rendere le vostre vite più dignitose. Voi figli tenete la mano ai vostri genitori, perché ora loro hanno bisogno di voi.
Essere figlio è una grossa responsabilità, da quando nasciamo a quando diventiamo adulti, perché abbiamo il dovere di accudire ai nostri genitori, così come loro hanno fatto con noi. Dobbiamo dare amore, rispetto, dolcezza, pazienza, perché noi abbiamo già ricevuto tutto questo da nostri genitori. Si sono presi cura di noi quando eravamo piccoli, hanno fatto tanti sacrifici per darci il meglio, per non farci mancare nulla, per darci un'educazione, per renderci felici. Adesso loro hanno bisogno di noi e noi dobbiamo essere con loro, non per obbligo, ma per amore, per riconoscenza, per rispetto. Chi non sente tutto questo per suoi genitori, allora non è un buon figlio, né una persona brava, neppure ha un cuore. Prenditi cura da tuoi genitori, così come loro hanno fatto con te.
La perfezione la riconosci nello sguardo amoroso di una madre verso suo figlio.
Tutti pensano che i bambini non sanno niente. Viene da chiedersi se i grandi sono mai stati bambini.
Da famiglie con buoni principi non sempre nascono figli responsabili. Dobbiamo essere buon esempio, educare con amore e pazienza i nostri figli, perché un domani saremo soddisfatti di loro.
Le madri rovinano i figli nello stesso modo in cui le mogli rovinano il marito.
La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l'istruzione è la porta d'ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo.
I figli si amano per le persone che sono, non per le persone che noi vorremmo che fossero.
In ogni parte del mondo ci sarà sempre un bambino costretto dall'uomo a diventare adulto.
Ed eccoci qua, come due amici, fianco a fianco, a camminare per la città, tra un museo e l'altro. Sei cresciuto finalmente e finalmente non sono più solo, ci siamo io e te con i nostri discorsi sulle moto, i castelli medioevali le lego e quant'altro. Sei ancora un nano ma già mi sembri un adulto. Sei il dono più grande che io potessi ricevere. Vorrei che questi nostri attimi spensierati non svanissero mai. Grazie per tutto ciò che ogni giorno fai per me, per la forza che mi dai, ma sopratutto grazie di esistere, figlio mio.