in Frasi & Aforismi (Libri)
Ogni volta che un bimbo dice: "io non credo alle fatè, c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta". (da "Peter Pan")
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Ogni volta che un bimbo dice: "io non credo alle fatè, c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta". (da "Peter Pan")
Per tutta la vita ho vissuto in una noce di cocco.
Non è un posto meraviglioso per viverci?
C'era poco spazio ed era buio, soprattutto la mattina quando dovevo farmi la barba. Ma ciò che mi dispiaceva di più era che non avevo modo di mettermi in contatto con il mondo esterno. Se nessuno avesse trovato la noce di cocco o non l'avesse aperta, sarei stato condannato a passare tutta la mia vita lì dentro. Forse a morire lì dentro.
Morii in quella noce di cocco. Dopo un paio d'anni la trovarono e l'aprirono; dentro trovarono me, rimpicciolito e sgretolato. "Che peccato" dissero "Se l'avessimo trovato prima, forse avremmo potuto salvarlo. Forse ce ne sono altri, chiusi dentro come lui."
E andarono in giro e aprirono tutte le noci di cocco che trovarono. Ma fu inutile. Fu tempo sprecato. Di persone che scelgono di vivere in una noce di cocco ce n'è una su un milione. Non potrei dir loro che ho un cognato che vive in una ghianda.
(da "Vivere, amare, capirsi")
"È vero! Sono sempre stato nervoso, molto, spaventosamente nervoso; ma perché dite che sono pazzo? La malattia ha acuito i miei sensi, non li ha distrutti, non li ha soffocati. Molto affinato era in me il senso dell'udito... udivo tutte le cose del Cielo e della Terra. E udivo anche molte cose dall'Inferno.
Come può dunque essere che io sia pazzo? "
Io non credo in nessun Dio veramente pensante che prende nota della caduta di ogni uccello in Australia e ogni insetto in India, un Dio che registra tutti i nostri peccati in un librone d'oro e ci giudica quando moriamo... non voglio credere in un Dio che crei volontariamente persone cattive e poi volontariamente le spedisca ad arrostire nell'inferno che ha creato lui. Questo no. Però credo che ci debba essere qualcosa.
Suppongo che il suicida mentre appoggia alla tempia la canna della pistola provi per ciò che succederà l'attimo seguente quello che in quel momento provai io: un sentimento di curiosità.
Il mondo, magari non lo aveva visto mai.
Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima.
Andai nel mondo perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo, spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita.
Alice rise: "è inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile."
"Oserei dire che non ti sei allenata molto", ribatté la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione."
Fatto il misfatto!
Non aveva bisogno di domandare perché egli fosse lì. Lo sapeva con la stessa sicurezza che se egli le avesse detto che era lì per essere dov'era lei.