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Esiste un sentimento più forte della curiosità femminile? Sapere, conoscere quello che si è sognato! Che cosa non farebbe la donna per ottenere questo? Quando s'è destata la curiosità impaziente d'una donna, ella commetterà ogni pazzia, ogni imprudenza, ogni atto temerario, non indietreggerà di fronte a niente. Naturalmente parlo delle donne che sono veramente tali, dotate di quello spirito triplo fondo che in superficie sembra freddo e giudizioso, ma che possiede tre scomparti segreti ricolmi: l'uno dell'inquietudine delle femmine sempre in fermento; l'altro di furberia con l'apparenza della buona fede, ma furberia delle persone devote, di gusti difficili, e pericolose; e finalmente l'ultimo di seducente galanteria senza scrupoli, d'inganni squisiti e di perfidie dolcissime, insomma di tutte quelle perverse qualità che spingono al suicidio gli amanti imbecilli e creduloni, mentre fanno beati tutti gli altri.
Ginny guardo Harry negli occhi e trasse un respiro e disse: "Buon Compleanno". "Si... Grazie". Continuava a guardarlo dritto negli occhi, lui invece non ci riusciva; era come fissare una luce abbagliante. Bella vista" mormorò debolmente, indicando la finestra. Lei lo ignorò. Non poteva biasimarla. "Non sapevo cosa regalarti". "Non dovevi regalarmi niente". Lei ignorò anche questo. "Non sapevo cosa ti sarebbe servito. Niente di troppo grande, perché non puoi portarlo con te". Harry azzardò un'occhiata. Non piangeva; era una delle cose meravigliose di Ginny: piangeva molto di rado. Avere sei fratelli doveva averla temprata. Lei fece un passo verso di lui. "Quindi ho scelto qualcosa che ti faccia pensare a me, sai, nel caso incontrassi quelche Veela mentre sei in giro a fare quello che fai". "Le possibilità di uscire con delle ragazze saranno abbastanza scarse, a essere sincero". "È proprio quello che speravo" sussurrò lei, e lo baciò come no l'aveva mai baciato prima. Harry rispose il bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa auntentica del mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
"Non avrà problemi" mormorò Ginny. Harry la guardò e distrattamente abbassò la mano a sfiorare la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. "Lo so". La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene.
Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni.
Si domandava se sarebbe mai giunto un momento nella sua vita in cui non avrebbe pensato a lui, non lo avrebbe ascoltato parlare nella sua testa, non avrebbe rivissuto ogni momento trascorso con lui, non avrebbe desiderato la sua voce, le sue mani, il suo amore. Non aveva mai pensato a come doveva essere amare qualcuno a tal punto; di tutte le cose che l'avevano sconcertata nelle sue avventure, questa era quella che la sconcertava di più. Pensava che la tenerezza che le lasciava nel cuore era come un livido che non sarebbe mai sparito, ma le sarebbe stato caro per sempre.
L'amore non è e non può essere semplice affetto, non è abitudine o gentilezza, l'amore è follia, è il cuore che batte a duemila, la luce che scende di sera in pieno tramonto, e la voglia di alzarsi al mattino solo per guardarsi negli occhi.