Colui che accresce la sua conoscenza accresce il suo dolore.
Il solo peccato è la stupidità.
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Colui che accresce la sua conoscenza accresce il suo dolore.
Il solo peccato è la stupidità.
Quello che primo vede l'America. Su ogni nave ce n'è uno. E non bisogna pensare che siano cose che succedono per caso, no... e nemmeno per una questionbe di diottrie, è il destino, quello. Quella è gente che da sempre c'aveva già quell'istante stampato nella vita. E quando erano bambini, tu potevi guardarli negli occhi, e se guardavi bene già la vedevi, l'America, già lì pronta a scattare, a scivolare giù per i vervi e sangue e che ne so io, fino al cervello e da lì alla lingua, fin dentro quel grido, America, c'era già, in quegli occhi, di bambino, tutta, l'America. (da "Novecento")
Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare queste realtà, non conosco scorciatoie.
E tutto il resto è rumore Bianco.
... Luci lampeggianti intorno a quell'unico punto. La moto del suo amico. Divise odiate e macchine della polizia intorno a Pollo, steso lì per terra, senza più la forza di ridere, di scherzare, di prenderlo in giro, di dire cazzate. Qualcuno misura qualcosa tendendo un metro. Qualche altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare tutto quello che se n'è andato. Step si piega su di lui in silenzio, accarezza il volto dell'amico. Quel gesto d'amore che non si sono mai fatti in anni d'amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi sussurra piangendo: "Mi mancherai". E Dio solo sa com'è stato sincero...
Mi sono messa a immaginare come mi sarebbe piaciuto vivere quel momento. Mi sarebbe piaciuto essere piena di gioia, curiosa, felice. Vivere intensamente ogni istante, dissetarmi con l'acqua della vita. Avere di nuovo fiducia nei sogni. Essere capace di lottare per ciò che desideravo. Avere un uomo che mi amava.
Si, era davvero questa la donna che avrei voluto essere e che, all'improvviso, compariva e si trasformava in me.
Ho sentito la mia anima inondata della luce di un Dio, o di una Dea, in cui non credevo più. E ho percepito che, in quel momento, l'Altra abbandonava il mio corpo e si sedeva in un angolo della piccola camera. Io guardavo la donna che ero stata sino ad allora: era debole, ma fingeva di essere forte. Aveva paura di tutto, ma diceva a se stessa che non si trattava di paura, bensì della saggezza di chi conosce la realtà. Costruiva pareti intorno alle finestre da cui penetrava la gioia del sole, affinché i suoi mobili non si sbiadissero.
Ho visto l'Altra seduta nell'angolo della camera, fragile, stanca, delusa. Controllava e schiavizzava quello che avrebbe dovuto essere sempre libero: i sentimenti. Tentava di giudicare l'amore futuro in base alla sofferenza passata.
L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario cercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e tristezza.
Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro.
E ci salva.
Anche se quando ci manca l'amore non c'è veramente nulla che basti.
Addio a voi, mio atrio e mio caro braciere,
Il vento può soffiare e la pioggia cadere
Ma prima della rugiada, che l'alba fresca bagna,
Noi marcerem pei boschi e sull'alta montagna.
A Gran Burrone, ove sono gli Elfi intenti all'opre,
In radure che un fine velo di nebbia ricopre,
Arriverem attraverso lande deserte e brughiere,
E da lì poi dove andrem, nessuno può sapere.
Davanti a noi i nemici e dietro lo spavento,
Il nostro letto sarà sotto il cielo e nel vento,
Fino al gioro in cui con la stanchezza in volto,
Il viaggio sarà finito, e il compito svolto.
Dobbiamo andare! Dobbiamo andare!
Prima che l'alba incominci a spuntare!
Trovo straordinaria la quantità di energia che la gente utilizza per affrontare questi piccoli malesseri transitori. E la facilità che tutti hanno di chiudere gli occhi davanti ai grandi dolori indomabili.
Mi si è frantumata un'anfora di porcellana tra le mani, ed essa pianse per me, non rattristarti - disse - anch'io fui come te, il più delle volte anch'io frantumavo le anfore, anche tu un giorno sarai un'anfora, e frantumerai come lei.
Ci siamo toccati ancora, guardandoci negli occhi. Uno sguardo diretto e tranquillo, molto semplice, tenendo conto dell'imbarazzo che di solito si crea in situazioni simili. Semplice come il bacio che si dà a un bambino quando viene a mostrarti una ferita. Il cuore si spezza al pensiero che si possa guardare così un adulto. [...] Vorremmo staccarci ma non ne siamo capaci, e negli occhi di entrambi si aprono altri schermi in profondità. Penso a come un attimo simile ricordi il momento della tragedia, dopo la quale niente sarà più come prima. E noi, debolissimi, ci aggrappiamo l'una all'altro per non cadere e vediamo, con strana e triste lucidità, la nostra storia. [...] Dal momento in cui ho cominciato a scriverti le parole sono sgorgate da un punto assolutamente nuovo, come se un seme fosse stato tenuto in serbo solo per un'amata particolare.