Qui trovi frasi sui Libri, frasi sulla lettura, piccoli estratti e citazioni utili. Ti ricordiamo poi che il 23 aprile si festeggia la Giornata mondiale del Libro.
"Se ci sei tu, non ho bisogno del paradiso". Si alzò lentamente e si avvicinò per prendermi il viso tra le mani, mentre mi guardava negli occhi. "Per sempre", giurò, ancora scosso. "Non chiedo altro", dissi e in punta di piedi avvicinai le labbra alle sue.
Odio il pensiero di dovermene andare, ma nutro una speranza per il futuro. Vedi, credo che noi fossimo destinati a incontrarci. C'è una ragione per ogni cosa, mi hai detto e, sebbene ora per me questo sia un mistero, so che non lo rimarrà per sempre. Un giorno staremo insieme. Lo credo con tutto il cuore. Fino ad allora, voglio che tu vada a caccia di sogni. Voglio che ti fidi del tuo cuore. Voglio che tu viva con amore. E quando sarai pronto, vieni a cercarmi. Io ti aspetterò. Con tutto il mio amore, Tess.
O! O! O! Ho bisogno del nettare dal bel colore Per guarire il mio cuore e annegare il mio dolore. La pioggia può cadere e il vento soffiare, È lunghissima la strada che mi resta da fare, Ma sotto un grande albero io mi riposerò E le nuvole veloci passare guarderò.
"Il Signore del Sole ride di me, che ho parlato con rispetto contro ciò che mi appariva come una bestemmia..." Non era un conforto che Apollo fosse intervenuto. Adesso si diceva (e ovviamente la voce s'era sparsa, dapprima nel tempio e quindi in tutta la città) che lei aveva rifiutato il Dio e perciò Apollo l'aveva maledetta.
Erano di pietra celeste, tutti fichidindia, e quando si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava, lungo la linea, per cogliere i frutti coronati di spine che crescevano, corallo, sulla pietra.
La guardai. La guardai. Ed ebbi la consapevolezza, chiara come quella di dover morire, di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare. Di lei restava soltanto l'eco di foglie morte della ninfetta che avevo conosciuto. Ma io l'amavo, questa Lolita pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro. Poteva anche sbiadire e avvizzire, non mi importava. Anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del suo caro viso.
Sono corsa a casa volando, leggera come un aquilone lanciato contro le nuvole. Saltellavo, sorridevo come un bimbo davanti a un giocattolo nuovo. Volevo cantare, gridare al mondo intero il suo nome, raccontare che poteva essere vero. E il resto del mondo diminuiva, rimpiccioliva a vista d'occhio, perdeva importanza. La terra con tutti i suoi problemi era troppo piccola per contenere la mia felicità!
Canta! Perché il bagno sul finir del giorno Sai che laverà via il fango più immondo! Pazzo è colui che si rifiuta di cantare; Dell'Acqua Calda non vi è piacer più salutare!
Dolce è della pioggia che cade intorno il suono, E del ruscel che scorre dal colle al pianoro; Ma meglio della pioggia e dell'impetuoso torrente, È l'Acqua Calda di un fango fumante e bollente.
D'acqua fredda il bisogno noi risentiamo a volte Per cavare la sete e procurar sollievo; Ma in questi casi è meglio di Birra una botte E giù per la tua schiena Acqua Calda a dirotto.
Bello è veder l'acqua zampillare E da una fonte limpida al sole scintillare, ma suono di fontana non sarà mai sì piacevole Come dello sguazzar nell'Acqua Calda il rumor allettevole!