Scritta da: Sara Viscardi
Il problema non è quanto aspetti. Ma chi aspetti.
Commenta
Il problema non è quanto aspetti. Ma chi aspetti.
Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra.
Adesso stava partendo, avrei fatto qualsiasi cosa per rivederla, mentre fino al giorno prima non mi ero mosso di un passo. Come quando vieni lasciato in una storia e ti svegli disposto a fare tutto per farla tornare da te. Di solito è troppo tardi.
Ho sempre avuto un fortissimo senso di responsabilità, ho sempre capito che dovevo chiedere poco per non disturbare e che dovevo imparare ad arrangiarmi.
Come quando mandi un sms a una persona che ti piace e non ti risponde subito. Dopo averlo inviato, vai a rileggerlo ogni tre secondi e guardi anche l'ora dell'invio. Conti i minuti, i secondi. Poi guardi gli ultimi che ti ha mandato lei. Perché tutti, anche quelli del giorno prima, li hai in memoria. E sono lì, in fila, uno vicino all'altro, perché tutti gli altri, quelli che non sono suoi, li hai cancellati. È brutto quando l'ultimo messaggio inviato è il tuo e devi solo aspettare.
Quelle persone alle quali diamo un'importanza enorme: pendiamo dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti i complimenti che ci hanno fatto fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di annientarti o innalzarti con una sola parola.
"Scusa il ritardo. In realtà sono venti minuti che ti osservo. Avevo paura ed ero troppo emozionata quando sono arrivata eri già qui. È tanto che aspetti?" "Più o meno trentacinque anni."
Non alzo la testa, ma sento che mi stai guardando. Sento i tuoi occhi su di me. Mi accarezzano, mi invadono. Quando mi guardi mi viene il desiderio di sistemarmi, aggiustarmi. Mi sento in disordine, come solo una donna riesce a sentirsi in disordine di fronte a un uomo.
Mi sembrava di buttare via il tempo. Come quando sei in coda per pagare una multa. Hai proprio la sensazione di buttarlo via. Capisco quando ho la sensazione di non aver vissuto bene una giornata, e di aver buttato via il tempo, perché la notte poi non vorrei mai andare a dormire. Sono quelle notti che ho una voglia incredibile di vivere. Vorrei vedere 2 o 3 film, scrivere, leggere, disegnare, o anche semplicemente guardare fuori dalla finestra. Dormire mi sembra una perdita di tempo. Mi viene voglia di imparare. Qualsiasi cosa, ma imparare.
Allora cosa cerchi? Non lo so. Forse niente, forse tutto; magari adesso più che cercare voglio vivere quello che mi capita, quello che la vita mi dà. Amo giocare. Essere libera. Sono felice di me anche quando faccio la spesa e spingo il carrello. Se mi va la sera esco, altrimenti me ne sto a casa a leggere o a guardarmi un film... Difenderei questa condizione con tutte le mie forze. Sempre. Eppure anch'io a volte avrei bisogno di un abbraccio, di arrendermi e perdermi tra le braccia di un uomo. Un abbraccio che mi faccia sentire protetta anche se so proteggermi da sola... Sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, ma a volte vorrei far finta di non esserlo per il piacere di farle fare a qualcun altro per me. È una sensazione. Ma non voglio stare con un uomo per questo. Non posso scendere a compromessi, e non posso rinunciare a tutto quello che ho, alla mia libertà per quell'abbraccio che poi spesso con gli anni non c'è neanche più...